. Della novissima iconologia . arc_j,ma vguagliarfì a quei de fuor Cittadini. Agùifa della Rondine,che mai non raddoppia ilcibo a chi lo habbia vna volta dato,ma vgualmente pafce,e nutrifle con vgualità tutti i fuoirondinini. Di quefta vgualità talmente ne fu ftudiofoAdriano Imperadore, che nel fuo famigliarvitto volfe olferuar quel coflume dHonBcxo>che a niunomancafle il medefimo cibo ordi-nando ben fpeflb , che alla fuaMenfa fulfèropolli cibi communi,eproptij di pouereperfo-nepcrleuar ogni occafione a quei, che fecòmangiauanodi fuperbia,ò daltro fimilc, chedalla delicatezza delle viuande


. Della novissima iconologia . arc_j,ma vguagliarfì a quei de fuor Cittadini. Agùifa della Rondine,che mai non raddoppia ilcibo a chi lo habbia vna volta dato,ma vgualmente pafce,e nutrifle con vgualità tutti i fuoirondinini. Di quefta vgualità talmente ne fu ftudiofoAdriano Imperadore, che nel fuo famigliarvitto volfe olferuar quel coflume dHonBcxo>che a niunomancafle il medefimo cibo ordi-nando ben fpeflb , che alla fuaMenfa fulfèropolli cibi communi,eproptij di pouereperfo-nepcrleuar ogni occafione a quei, che fecòmangiauanodi fuperbia,ò daltro fimilc, chedalla delicatezza delle viuande haueifero po-tuto arguire regnare in lui. Che fapeua mol-to bene,che per conciliarfi glanimi de* Popoliniente più giouaua al Principe,che col decoro,e Maeiìà de lo Scettro vnire, e far moftra contutti di fimil vgualità.Sendo la potenza di fuanatura odiofa, che moderata come /òpra fi faamabile,e benigna. Per quello ^l^^lea Cartagi-ncfegiahdillinio amatore dell vgualità ordi- nò;Che V Parìe Terza. G V A L I 73 A*.. nò, che nella Città le facilità , e le porTe/Tionifuflero vguali a ciafcuno de Cittadini,per le-uar linuidia,& odio fra di riferifceAriftotile nel Politica al cap. j. ben-ché nel fine non lapproui interamente, noncomportandoli più pregiati, e nobili,di corre-re la medefima fortuna con i vili,e plebei,da_^nafcere perciò ben fpeflb rifle,e brighe fra lo-ro . Ma fé fi confiderà rettamente oiie fi cercalvgualità per fommobene della Città,ò Re-publica ne fegue, che ciò, che eccede iletta__»vgualità fiadi danno alla detta Città,ò Repii-blica,Onde fu ftiraato, che vn hiiomo di per-fettifllma Virtù fofle nocino per la fu a fupe-riorità, e fopreififtenza de gli altri. Che per-ciò i Greci inuentori dogni bel coftume ciiii-le , e particolarmente gli Atheniefi fapendo^che per efier nociuomeritaua caftigo, ma ilcaftigare vnhuomo per fua troppo virtù , fa--rebbe fiato vn commetter peccato; Perciò ritrouarono vna pena honoreuole


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