. Dialogo dell'imprese militari et amorose . o-, perche efii diceuano,ctianimici,che fuggono ,fìdeurebbonfareiponti doro : & egli pure isiaua, cheno fé gli lafciaffero fcappardalle mani,attefo che eranrotti. Per le cui braue efuriofe parole fi prefe partitomoltofinijìro difeguitarli e fare il fatto d arme,dicen do DI <JM. GlOVio: ?7 do il Generale ; Io non vogliose cojlui mi faccia ta-gliar la tefta con le ballotte in Pregai, come interueneal Carmigniuola \ e co sì furono rotti i Vinitianù ejr ilLordano reftando morto,pago la pena della fua te-merità. i^AWhora il Cotta eshorto ilfuofwnore,


. Dialogo dell'imprese militari et amorose . o-, perche efii diceuano,ctianimici,che fuggono ,fìdeurebbonfareiponti doro : & egli pure isiaua, cheno fé gli lafciaffero fcappardalle mani,attefo che eranrotti. Per le cui braue efuriofe parole fi prefe partitomoltofinijìro difeguitarli e fare il fatto d arme,dicen do DI <JM. GlOVio: ?7 do il Generale ; Io non vogliose cojlui mi faccia ta-gliar la tefta con le ballotte in Pregai, come interueneal Carmigniuola \ e co sì furono rotti i Vinitianù ejr ilLordano reftando morto,pago la pena della fua te-merità. i^AWhora il Cotta eshorto ilfuofwnore, chein cambio dell Vnicorno , che sera perduto nellagiornata,prtajfeperinfegnavnyOcain me^o dal-quanti Cigni,con vnbreue legato al collo, che dicaOBSTREPviT inter infe-rire, ehe/la e cofa impropria, ctìvn Senator togatovoglia prender prefuntione di giudicare ne cafi diguerra tra capitani. Rifiuto tale imprefa il Liuiano,ancorché molto lalodaJfe,pernon morder il Loreda-no morto mi/etabilmente, e per non trattarlo Umetteròmanohora a quegli,che hanno auanza- 16 7* LE IMPRÈSE toglialtri di fama e di gloriafiraiqualiJlimtrilfri*mo Francesco di Gonzaga Marchefe di Mantoua, ilquale riufcìfamofifiimo per la giornata del Tarro, eperla vittoria della coquifta del Reame di Napoli perlo Re Ferrandino, effendo fiato il detto Marchefe diijtfantoua calumniato appreffo il Senato Vinitiano,(del quale egli era Capitan generale) da alcuni mali-gni ey inuidiofi,poi che fi fu chiarifimamente giufli- ficato e purgato, vsoperimprefa come co fa, che moltequadratici afuopropofito, vn Crociuolo al fuoco pienodi verghe dyoroynelqualvafofifa certa proua della fine zzafua, con vnbel motto di fìpra,tratto dallaScritturafacia; prosasti me domine,et cocnovisti; volendo intendere anchoralafiguente parola ; cioè ,sessionem quei caluniatori bau e do detto», eh*el Marchefein quella giornata haueua voluto federe /òpra due felle ; cioè feruire. i Signori Vinitiani col f


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