. Teatro d'imprese . ce,nè iolo fi contenta mangiarlo, ma godenelIVcciderlójfichenVccide più di quello, che le biiogna,douechclefoprauanza ; onde fu detto di quello animale, epcr conlequenza fi po-trebbe dire dogni tiranno,edogni auaro,edognvno, che vgualmentenattairetuttiadvnmodo, Saevit in omnes. {ame LOTO H E R B A, E PIANTA. Ive modella, e ritroia Verginella nelle piùfècrete flanzedelia fua cala, ne mette fuori della foglia il piede, fé nonquanto lobbedienza filiale richiede ; ma (eperòvede, òlente venire i fuoi genitori, Ci (picca dal luogo, doue rific-de,e glincon tra tutta gioiolà, e fe


. Teatro d'imprese . ce,nè iolo fi contenta mangiarlo, ma godenelIVcciderlójfichenVccide più di quello, che le biiogna,douechclefoprauanza ; onde fu detto di quello animale, epcr conlequenza fi po-trebbe dire dogni tiranno,edogni auaro,edognvno, che vgualmentenattairetuttiadvnmodo, Saevit in omnes. {ame LOTO H E R B A, E PIANTA. Ive modella, e ritroia Verginella nelle piùfècrete flanzedelia fua cala, ne mette fuori della foglia il piede, fé nonquanto lobbedienza filiale richiede ; ma (eperòvede, òlente venire i fuoi genitori, Ci (picca dal luogo, doue rific-de,e glincon tra tutta gioiolà, e fello fa in legno di riueré-za,ed ì colà nellEufrate ad vn tal modo {ner-ba Loto tuffata neHacqua,comelótana dalla lilla dellaltre, parcaIei,cheal fuo llato non le cóuenga lvfcire, ^apparire tra quel!c,per douere tia-re efpofta allingiurie de tempi. Ma quando nclcc dai lòurano albergoil Sole à vilta,cprò delle colè, aneliella iòrmonta adorna di fiori, & efee àParte Seconda. Ff ? nu e-. Teatro dImprefe, Dolce. Titt.^■ Jlnfc. I{ata,l .ìà.,thtc. Tnfso.^ , viì Terciu, Cam. ^.Camtr, T>. Gilberto* 454 rjucrirc il Celeftc Signorc,c co le foglie ripiegate più che altra sappretta,e pare voler dire in (uà fauella Emergolvcf. nte sol e, quello,da cuiyiconolco io quella mia vira,quelle foglie, quelli fìori,c\:àlui comeàdo-narorcgli apprclento pronta, e cortefe, facon vn tal morto di LodouicoCardinale Madruccio. La ftefla Loto in faccia del Sole /opra il piano delfiume Eufrate con le parole Sic lvx alma mihi,ò Sicdivalvjcm i h r,fù di Ferrante,ò Ferdinando Caraffa Marchefe di ,fù riforrnara in vn verlo volgare Scorgimi ognhora il tvo c ami no, eREGGE,òpurein Larino3 Lmer go tecvm,et commergor,òPerte mergo, et immergo, perche il primo motto peccante per no ileo-prirc la natura,ò qualitàdellheiba polla dallaurore^ poiché nella pittu-ra inoltrar non fi può linn


Size: 1590px × 1571px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookauthorferrogiovanni15821630, bookcentury, booksubjectemblems