. Nuova raccolta d'autori, che trattano del moto dell'acque . ed ecco le parole diquefto Scrittore: Gothi in locum coiere, qui Roma cclxxx. ftadiis difiat, & a Romanis Regeta dicitur. Is caftris commodijjtmus vifusejl, quod multa habebat e quorum pafeua, ac rigetur flwuio, quem in*digerìce latino vocabulo Decennovium ideo appellante quia decurfis , qua: fladia conficiunt ad Urbem Tarracmam monti proni*mam Circeo» Lib. 1. de Bello Gothico Cap. 11. Né tutto ciò è credibi-le, che accader vi poteffe, fé que luoghi foffero flati in ogni tempo pa-luftri, e da continue acque ricoperti.


. Nuova raccolta d'autori, che trattano del moto dell'acque . ed ecco le parole diquefto Scrittore: Gothi in locum coiere, qui Roma cclxxx. ftadiis difiat, & a Romanis Regeta dicitur. Is caftris commodijjtmus vifusejl, quod multa habebat e quorum pafeua, ac rigetur flwuio, quem in*digerìce latino vocabulo Decennovium ideo appellante quia decurfis , qua: fladia conficiunt ad Urbem Tarracmam monti proni*mam Circeo» Lib. 1. de Bello Gothico Cap. 11. Né tutto ciò è credibi-le, che accader vi poteffe, fé que luoghi foffero flati in ogni tempo pa-luftri, e da continue acque CAPI- 254 Dellantico, e presente stato Parte I. arte 1. capii. CAPITOLO SECONDO. Tìonìficazjonì fatte alle Paludi dagli antichi Romani. SOMMARIO. L Appio Claudio dijfecca le Paludi Pontine nel traverfarvi la via Ap~pia. IL Publio Cornelio Cetego fimilmente le disecca. III. Ce/a-re abbraccia lo fteffo configlio, ma non lo efeguifce. IV. Auguftofelicemente lo conduce a termine . V. Confervaft anche [otto Clau-dio . VI. Trajano ripara V opera di Augufto. VII. Lunga confer-v azione del di^eccamento. Vili. Circondario delle Paludi. IX. Ce-cilìo Decio ne*tempi di Teodorico nuovamente dijfecca le Paludi, I. jtppìo J. L primo , che bonificale le campagne Pontine, allagate e per leClaudio dif- Guerre? che aveva daGalli (offerte la Repubblica Romana, e per T in-ludi Tonti- curia degli uomini, che applicati a riedificar Roma diftrutta daGalli, eorfani tt ^ua » e ^ fegati, cuftodir non potevano gli argini, fu Appio Claudio cir-VU ^4ppU. ca V anno di Roma 444. : vi traversò egli la celebre


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