. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . \ i llmagmjjco Giulianofuofratello,huomo di honifi- f ma naturajé^ ajfai ingenioforche poi fi chiamo BucaI di Nemours, hauendoprefri per moglie la zia del Re di Frane: anfore Ila del Duca di Sauoia,& ejfendofatteConfalonicr della Chiefa,permojlrar che la fortuna,laquale gli era fiat a cotraria per tanti anni, fi comin-ciauaa riuolgere in fauor fuo, fece fare vnanimafenz^a corpo m v no feu


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . \ i llmagmjjco Giulianofuofratello,huomo di honifi- f ma naturajé^ ajfai ingenioforche poi fi chiamo BucaI di Nemours, hauendoprefri per moglie la zia del Re di Frane: anfore Ila del Duca di Sauoia,& ejfendofatteConfalonicr della Chiefa,permojlrar che la fortuna,laquale gli era fiat a cotraria per tanti anni, fi comin-ciauaa riuolgere in fauor fuo, fece fare vnanimafenz^a corpo m v no feudo triangolare ; ciò e, vna pa-rola dtfei lettere,che diceuaic leggendolaa rouefiiOyS ivo i^ cleomef vede intagliato m mar-mo alla chiauica Tra/pontina in Roma. E perche eragiudicata di fé fi ofcuro e leggiere, gli ajfettionatiferUltori interpretauan le lettere a vna a vnafacen- dolor D I (JM, Glorio. SI iolor dire diuerfifimìfentimenùy comefdceuano co-loro nel concilio di Bajilea;chc tntsrpreurono il nomedi Papa Felice,dicendo, FalixM ^jhfalfns, E perche difopra e (lato ragionato detlimprefa dìLorenzo,non accade dir altro,fé non dellimprcfa diPapa clemente,che fi vede dipinta in ogni luogo \ efutrouatada Domenico Buoninfegni Fiorentino,fmThe foriere ,ilquale volentieri ghirihizaua fopra ife-creti della natura ; e ritrouo,che i raggi del Sole tra-paffandoper vnapalla di criflallo, f fortificano tal-mente, òvnifcono fecondo la natura della projpet-tiua y che abbruciano ogni oggetto,eccetto le cofe can- D 2 S2 LB IMPRESE didi(? E lolendo Pupa demente mc/Irdre d^ellànimejiiononfitctetia of-fender dd maligni y?ìe quefta imfrefaceliando inimici fuoi al tempo d Adriano gli congiu-rarono contrapcr torgli la vita e lo fiatone non heh-bero allegreT^aJi condurre a fine la coTigiura, E ve-ramente la vita elgouerno,cl/egli teneua in Fioren-za, non ìneritaua tanta crudeltà, almeno di [angue,E iimprefa riujciua


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