. Atti della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania. Natural history. LEnisioìie etnea del 1910 17 Lago r aspetto di un gi'ande scacchiere. Io credo che tali fratture trasversali abbiano avuto un valore limitato, e siano più da considerarsi come una conseguenza delle grandi fratture meridiane e relativo iri'egolare abbassamento delle supei'tìcie, che non come vere e proprie frattui'e dovute alla forza vulcanica. Di molto maggiore interesse sono le grandi fratture del piano del Lago e della Mon- tagnola. Di esse sono segnate nella Carta geologica annessa (Tav. IX) le più important
. Atti della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania. Natural history. LEnisioìie etnea del 1910 17 Lago r aspetto di un gi'ande scacchiere. Io credo che tali fratture trasversali abbiano avuto un valore limitato, e siano più da considerarsi come una conseguenza delle grandi fratture meridiane e relativo iri'egolare abbassamento delle supei'tìcie, che non come vere e proprie frattui'e dovute alla forza vulcanica. Di molto maggiore interesse sono le grandi fratture del piano del Lago e della Mon- tagnola. Di esse sono segnate nella Carta geologica annessa (Tav. IX) le più importanti. Tra queste predominano due spaccature principali, distanti circa un L!50 metri. Quella che passa a pochi metii dal Rifugio Gemmellaro e che segue su per giù il percorso dei pali del telefono (lìg. 10) interessa la massa rocciosa che forma la base del. Fig. IO. ilei l'iaiii) del Lago.â(Fot. sism.) Piano del Lago (Tav. VI, Fig. 4). Da questa frattura 1'Oddone crede di aver avvertito la emissione di gas solfìdrici, e da essa la sera del 1!4 mi è sembrato venissero dei bagliori di fiamma. Il Platania ( 1) accenna a vapori d'acqua che uscivano da questa frattura. Uno scandaglio è arrivato sino alla profondità di 37 metri. L' allineamento di questa frattura con quello dei crateri è abbastanza esatto, come ri- sulta dalla figura 6 della Tav. VII. Poco oltre il rifugio la direzione cambia un poco, precisamente nel punto a circa 2300 m. di quota, ove si ha la confluenza con una frattura che interessa la pendice occi- dentale della Montagnola, e che passa a circa un centinaio di metii dalla vetta della Monta- gnola stessa. Questa grande frattui'a, fiancheggiata da altre, e, come dissi, intersecata da altre minori si spinge sino quasi al crateie centrale. Nei primi giorni di aprile essa si notava come una crepa sottile a poca distanza ad est dell' Osservatorio etneo. Una seconda frattura, parallela a quella inferiore, si ha sul fianco
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