. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . Neforibanchora il Rè Alfonfo fecondofuofgliuo-lo vna hrma, ma moltojhmagante, come comfojìadljillahe di parole Spagnuole ^ e fu che affrofiman-dofifofra la guerra il giorno della battaglia di Cam-po morto [opra Vellctri^pereshortare ifuoi Capitani efoldatiydtpinfe in vnojlendardo tre diademe dt Satilegate infteme, con njn hreue dvnaparola tn meT^:VALE che quel giorno era da m


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . Neforibanchora il Rè Alfonfo fecondofuofgliuo-lo vna hrma, ma moltojhmagante, come comfojìadljillahe di parole Spagnuole ^ e fu che affrofiman-dofifofra la guerra il giorno della battaglia di Cam-po morto [opra Vellctri^pereshortare ifuoi Capitani efoldatiydtpinfe in vnojlendardo tre diademe dt Satilegate infteme, con njn hreue dvnaparola tn meT^:VALE che quel giorno era da moflrareilvalorfopratuttigli altri, pronuntiando allaSpagnuoUy Diade mas valer \ laqualetmf re fa forfè hauerete njiHa di-pinta nellatrio del nojìroMufeo, Bella T> I lM. Glorio. 39. BelU in vero fu quella del Rè Ferrandino fuo fi-gliuolo y ilquale hauendogenerofì e reali coflumi diliberalità e dt clemenza yfer dimoflrar, che questenjirttivengono^r naturale non fer arte, dipnfe*vna montagna di diamantiyche nafcon tutti a facciacome fé fujferfatti co ^ artificio della ruotae della mola, col mot tocche diceuay N A T V R AE, N O N A R-T IS OPV S. ^ C 4 LB IMPRESE


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