. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . ole ,eta(fandocfuafi il Capitano per cejfanteyér egli diceua,cheque-flit ali quando iHauano i pericoli, e bifognauachemoBrajfero prodez,z,a e menafferlemani^ taceuano enoncompariuanoalhifogno, quando effo fi trouanacon lafpada in mano. Eperijprimere queflofuo con-cetto jio dipinfì quello ìHromento meccanico, il qualeha molti martelli & vna ruotu^chefa grande Jhepi-to yCfi mette fopra i ca


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . ole ,eta(fandocfuafi il Capitano per cejfanteyér egli diceua,cheque-flit ali quando iHauano i pericoli, e bifognauachemoBrajfero prodez,z,a e menafferlemani^ taceuano enoncompariuanoalhifogno, quando effo fi trouanacon lafpada in mano. Eperijprimere queflofuo con-cetto jio dipinfì quello ìHromento meccanico, il qualeha molti martelli & vna ruotu^chefa grande Jhepi-to yCfi mette fopra i campanilli al tempo delle tenebre -ne giorni fanti ^ per dar fegno de gli vffcijfacri incambio delle campane, le quali in quel tempo per co-mune inHituto a riuerenz^a della morte di ChriHo nofuonanohér in luogo deffe fupplifce albi fogno lofire-J>it0ychefa qneflo tale iftromento ; il quale in veritàha vna bizzarra prefen:^ ; & il motto fuo dice\ Qjr VM CREPITAT, SONORA SILENTj ciò e quando e tlvero bifogno yC che l Signor Marchefé fulminando con Parmt entra ne pericoli yi braui ele toghe deconfglieri cagliano di timorey e non ri-Jpondono alle hrauure fatte a parole. Non X26 LE IMTTiESn. Non lafcierb di ragionami dello Jiendardo delConte diSantajiore, Caualiero ardito e genero/o, ilquale egli f orto nella battaglia della Scriuia y eftìtutto feminato di mele cotogne > laqualì lantica ar-me delfuo valorofi^imo Capitano Sforza da Coti-gnolaperlinea dmttdyarcauolo fiojC tracjuejle coto-gne Jcorreua njnhreue con quelle parole ; f r a- GRANTIA DVRANT, HERCVLEA COL- LECTA MANv; Vokndo fignìficare che le melecotognCyColte da quel valorojìpmo digitanoyduranoanchora gittando buono odoraalludendo ad fJ creole yche fimili frutti colfe ne gli horti delle Hejpcnde. ilcanifo dellofrcndardo era rojfoye le mele doro. Vna, j) I ìM. Giono, 127


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