Vite de' pittori e scultori ferraresi . cco il terzo cenlese illustre nella pittura, eccoil gran ristoratore del lavorar in musaico, ecco Mar-cello Provenzale. Per dar conto desso lui converrammi né più némeno portar le parole addotte dal Baglioni, unicorammentatore di questo valentuomo. Ma come eglisi protesta di scrivere le Yite di que soli pittori chehanno operato in Roma, e le sole opere che in Ro-ma lasciarono, avendo io avuto la fortuna di tro-vare nuove notizie, e del personaggio e delle suefatiche, mi sarà lecito di aggiungervi ciò di più chemi sarà pervenuto alle mani per compiere qua
Vite de' pittori e scultori ferraresi . cco il terzo cenlese illustre nella pittura, eccoil gran ristoratore del lavorar in musaico, ecco Mar-cello Provenzale. Per dar conto desso lui converrammi né più némeno portar le parole addotte dal Baglioni, unicorammentatore di questo valentuomo. Ma come eglisi protesta di scrivere le Yite di que soli pittori chehanno operato in Roma, e le sole opere che in Ro-ma lasciarono, avendo io avuto la fortuna di tro-vare nuove notizie, e del personaggio e delle suefatiche, mi sarà lecito di aggiungervi ciò di più chemi sarà pervenuto alle mani per compiere quantopiù mi sia possibile al mio istituto. Scrive adunqueil Baglioni a pag. 349. « Huomo amorevole, onorato, di buona conver-« sazione, e dottime qualità fu in sua vita Mar-te cello Provenzale da Cento 9 il quale era buon« dipintore, ma attese a fare di musaico, e ne« riuscì eccellentissimo. Nacque egli lanno 1577 (1), Fu suo padre Mel-fi) Anzi lanno «573, setondo il computo della epigrafe riportata in fondoa «mesta CELLO flOVEMSALEM EEITO — 418 —chiorre Provenzale di famiglia in quel luogo civile,e molto antica, derivata per quanto scrive il Pan-nini (1) da un certo Provenco Tenente duna com-pagnia di cavalli per la Maestà Cristianissima, ilquale dopo aver cooperalo con gli altri francesiallacquisto di molti stati valorosamente per lo suore, si accasò in Cento e da lui derivarono li Pro-venzali. De personaggi illustri usciti da tal famigliasi contano Annibale dottore, canonico e vicario dis. Romano in Ferrara, Ercole, cavaliere di Cristoe lancia spezzata di Paolo V sommo Pontefice, 0-norio, parimenti cavaliere di Clemente Vili, edaltri non pochi. La madre fu Maria de Bussi, fa-miglia molto onorevole. Nella sua fanciullezza sitrattenne Marcello in patria impiegato nella applica-zione del disegno e del colorito, facendo in quellanon ordinario profitto ; ciò comprendendosi bastan-temente dalla tavola da lui colorita nella cattedraledi Cento all altare
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