Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . o et ser Iacopo funno lassati e tornòn-no a Lucha. Avendo ricevuto lèctore il comune di Firenza chome il con-tado di Lucha era chavalchato, mandònno a Lucha alquanti daéo cavallo, coi quali il comune di Luccha, con quelle avea a soldoe con le cerne, pensò levare per forza il dicto conte lohanni delterreno di Luccha, bene che molti stimassero che il dicto contedovesse andare verso Lumbardia. Io sempre stimai che ciò fa-cesse per campeare il verno alle spese di Lucha. Et così di-65 venne, che non essendo a Massa più strame, e comprando le co- 360 PAR


Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . o et ser Iacopo funno lassati e tornòn-no a Lucha. Avendo ricevuto lèctore il comune di Firenza chome il con-tado di Lucha era chavalchato, mandònno a Lucha alquanti daéo cavallo, coi quali il comune di Luccha, con quelle avea a soldoe con le cerne, pensò levare per forza il dicto conte lohanni delterreno di Luccha, bene che molti stimassero che il dicto contedovesse andare verso Lumbardia. Io sempre stimai che ciò fa-cesse per campeare il verno alle spese di Lucha. Et così di-65 venne, che non essendo a Massa più strame, e comprando le co- 360 PARTE PRIMA DELLE CRONICHE se molto chare, sensa che le genti .di Luccha quelle cacciasse,si partiono e tornòro il Valdiserchio, e quine s acanpòno. E diquesto il comune di Lucha ne prende magiore sospecto et te-menza, e a questo modo sta tribolato il contado di Luccha equello di Pisa. 70 CCCCXIV. Chome le genti di Pisa colli usciti di Luccha VENNERO in SUL TERRENO DI LuCCHA ARDENDO, RUBANDOET PIGLANDO PREGIONI, E ACAMPÀRSI A e. 160 B Sentendosi il comune di Pisa avere tanta moltitudine di gentid arme et non essendo dal comune di Fiorenza noiato, concomsentimento di messer Iacopo d Appiano e di messer Nicole-cto, cavalcòno, del mese di ferraio quasi a mezzo il mese in 1397,le brigate tucte diete di sopra, excepto alquanti che rimasero a 5Pisa, coi quali venne messer Carlo Ronghi, ser Antonio da Ca-maiore e molti sbanditi di Luccha, e montòro in sul terreno diLuccha, pigiando pregioni et prede, uccidendo e ardendo. Eacamparsi a Marlia e a Lamari; e per quelle contrade semprerubando e ardendo. Or io non mecto tucte le particularità, ma iotanto vi dico che teneano si strecta Luccha che poco si poteadi fuori uscire. Et essendo un giorno alquanti nostri soldati itiverso Lunata, sopra giungendo alquanti de nimici, li nostri ri-traendosi alla chieza di Lunata & quelle perseguendoli, li nostrimectendo i cavalli in nella chieza, riducendosi in el campanile, 15li nimi


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