Gli amori pastorali di Dafni e Cloe .. . curezza,ed ancor sonnacchiosa, gli occhi stropicciandosi, e1 pettoraffazzonandosi, si sentt la cicala tramezzo Je mammellegracchiare, come se raccomandarle si volesse, e della suasalvezza ringraziarla; di che di nuovo la Cloe si mise astrillare ; e Dafni di nuovo a ridere ; e con questa occa-sione le mani in seno mettendole, fuora ne la trasse, chefra mano ancora non restava di gracchiare. La Cloe veg-gendola, rise vezzosamente, ed in vezzi la si prese moltevolte baciandola, e solleticandola perchè la cantasse, ecosì cantando m seno <^ ]a rimise. Pre


Gli amori pastorali di Dafni e Cloe .. . curezza,ed ancor sonnacchiosa, gli occhi stropicciandosi, e1 pettoraffazzonandosi, si sentt la cicala tramezzo Je mammellegracchiare, come se raccomandarle si volesse, e della suasalvezza ringraziarla; di che di nuovo la Cloe si mise astrillare ; e Dafni di nuovo a ridere ; e con questa occa-sione le mani in seno mettendole, fuora ne la trasse, chefra mano ancora non restava di gracchiare. La Cloe veg-gendola, rise vezzosamente, ed in vezzi la si prese moltevolte baciandola, e solleticandola perchè la cantasse, ecosì cantando m seno <^ ]a rimise. Presero ancora dilettodi una Dalombella, sentendola <v una vicina selva bosca-recciamente lamentare, perciocché domandando la Cloequel che la sua voce lamentevole volesse dire, Dafni incotal modo la prese una sua favola a raccontare: E fu RAGIONAMENTO I. 2S eli» bella vergine, una vergine bella come fu sei, canta-tali» come tu sei, e guardiana in queste selve di vacche/•orna tu di pecore. Del suo cantare molto le vacche si \\ A m. dilettavano ; e pascendo non operava né mazza, riè purigetto, ma col canto solo comandava loro, e sotto un pinosedendosi, di pino inghirlandata, e di Pane, e del pino can-tava. Pasceva per quel contorno medesimo un garzo-netto vaccaro, bello ancor egli, e bonissimo cantore. Que-sti gareggiando seco di musica, e disfidandola un giornoa cantare, in quel contrasto la melodia del giovinetto riuscì,come di maschio, più grande, e come di putto, più dolce ;e la sua dolcezza invaghì tanto le vacche della fanciulla,che tirandole fra le sue, la disarmentò dotto delle miglioridi tutta la sua torma. Presela vergine tanto dispiacere divedersi r armento scemo, e di restar in quella contesa aldi sotto, che non solamente non volle tornare air albergocon quel danno, e con quello scorno, ma pregò gli Dei,che le dessero penne da fuggir lontano dagli altri pastori,Fu la preghiera esaudita, e la sua persona trasformata m 26 DAFNI E CLOE questo uccello sabà


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