Gli ingiusti sdegniComedia . he ragione potete dirquefioi Dirò y fi come unambafciadore di md-le nmte non fon a pena, per non ejfere egliumor del male, cofi umiche da awfo di co féallegre mn merita piemia , per non ejfereegli cagicn del bene . Car* Bel difcorfo in fede mia , horfu da w>ì net»a potem Iterare altro : bafiaui quefiiadmtiM, cbeHttofirojèruo ha confefatotutte le robbe, i danari, « le coje, che «•- r irò figliuolo te ha mandate , e duella ha una poU%^ di mano di Flamo , che-mote(hofarla, di che i fratelli fi contentane motZ i e nm farà mtft, che U ^ofarà ; <e Vio» Tan


Gli ingiusti sdegniComedia . he ragione potete dirquefioi Dirò y fi come unambafciadore di md-le nmte non fon a pena, per non ejfere egliumor del male, cofi umiche da awfo di co féallegre mn merita piemia , per non ejfereegli cagicn del bene . Car* Bel difcorfo in fede mia , horfu da w>ì net»a potem Iterare altro : bafiaui quefiiadmtiM, cbeHttofirojèruo ha confefatotutte le robbe, i danari, « le coje, che «•- r irò figliuolo te ha mandate , e duella ha una poU%^ di mano di Flamo , che-mote(hofarla, di che i fratelli fi contentane motZ i e nm farà mtft, che U ^ofarà ; <e Vio» , ncnttparttreyejuanttdatutriiC che forti di robbe fono queUefafpe tta digratÌAyfammi quefto piacere. Car. Io non fono antere dicinefie male ,nenÌ9foynepojfoaj^tttart. , ^ Cur Vandrai ben tn^la caretta e fi ben mtrs* uychaltrononùbifogna, io mpartirmit trovar modo dt coprir qtiefla bugta co»^léolcìfHnaUrapii* bilia. S t. e 0 T^D 0,SCENA SESTA. Vandolfiy tUuioy Scemo, ^4. T^d. IJL ^-—=JS—Ji—x!l jfuerftglìiMli, e lia^uer tanti tarli che ticonfami nati io hnutjìiA pigliar moglie di trareòbe in cAfa niu^ìia di queflejcije sin^-grauidano filamenti al caldo delle /*»^«»-UyalU barba dicerti balordi,, chefidolgó^no di non gli hauere • Q Tlam^ perche nontimorìfiitt*fei mefidop» la morte^di tuamadre? 0 Scemo pai^^e fcioco^ che tu lèi,ben tijia dejjere bora prigione ; horfu m*glia intrare in cafa. Via, Ah mio padre a quefio modo af. Tand. Ancora hai ardire di chiamarmi padre fLadro, truffatore^ affamino ; cofi ardifci d>gittar uia la mta robba f ma Uffa pure cheimmarcirà in prigione^ e toccJn a pagarlaprigionia a chiusole, fta. Mio padre ui dolete a torto , ^iofaln9Ugrati4 mjìra faro ogni opera, che frilafi, fi riUfii a f perche tha AÌt*tato afgranarmi il granaio. Fa pur conto che lerobbe, i danartj e le cofi che mhai robnte >tornino in cafi. TU, lo non fi quel che ui diciate ne di danari pne di r


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