. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . di S-Santità m cmeHo modo- lo mipo-treipentire dina ejfere interuenuto alfacco di Roma, quando mipartì et ahandonai le genti^rifiutado quel Capitanato, come tuo-no Italiano,per non efferprefente alt ingiurie e danni,chefi pre-par auano confoUndolo to,miri^ofeSio non fono fatoaiutato a montare in alto per la honta mia,almeno recando capoGenerale diqueUa inuittafanteria^no mi fi potrà torre,che nel-le fattioni della
. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . di S-Santità m cmeHo modo- lo mipo-treipentire dina ejfere interuenuto alfacco di Roma, quando mipartì et ahandonai le genti^rifiutado quel Capitanato, come tuo-no Italiano,per non efferprefente alt ingiurie e danni,chefi pre-par auano confoUndolo to,miri^ofeSio non fono fatoaiutato a montare in alto per la honta mia,almeno recando capoGenerale diqueUa inuittafanteria^no mi fi potrà torre,che nel-le fattioni della guerra nejfun mauanzf. E perciò maHrinfe atrouardi \rì impreca accommodata a queBofto penjìero. Tar-femi molto apropofito vno Struzzo meffo incorfo, che(^come diceTlinio)fìiol corredo farjìy eia con UH per auanz^re ogni anima-le nel corfoypoi che hauendoglila natura dato le penne, non fi puòdzareai^oloiCome glialtri vcceUi; e così gliene diedi con queBo mOttOlSl SVKSWM NON EFFEROR ALIS, C V R-SV SALTEM PRAETERVEHOR OMNES. iEJ fa tanto piti grata, perche haueuahellifima ì>iHanel ricamo, chera di rilieuo nellef fif^^^^^f/ hardc*/* / i DI MONS. GIOVIQ, Ilmedefimo eccello diedi anche froj^ortionatdmente per im^freft al S. Conte dietro Nat^arro -, quando fer la capitolatonedella face fu liberato dalla prigione de Ct^elmuo^e yemeà 2^-ma-^ che allbora prefi/ecoprettafamiliarita per linformationi,chio defideraua da lui injeruitio dellhiBoria da fcriuerfiperme; nel che mi fòdisfece molto cortefemente^ejjendo eglihramofodigloria-^^ hauendomi egli contate tutte le fittone e le dijgra-tiefue-^mirichiefepoi dyna imprefafopra certi [oggetti, che non mipiaceuano replicai, a me par Signor e,eh e non debbiate \fcir del proprio per cercar lappellatiuoiperche hauendou io fatto gloriofo inuentore di quel mirabile ejlupendo artifìcio delle mine nell hiBorie mie, che rifarannoimmortale 3 in quel luogo doue miracolo/kmente faceBe volareper laria il CaMde
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