Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . i tucto si notasse. CCLXIX. Chome lo comune di Luccha pagò alla conpagna DEL CONTE ALBERIGO FIORINI .V.^ E cosi partiti, del mese dimarzo a presso, lo paga-mento de dicti fiorini in Pe-rugia si fecie e di ciò sen aregò le carte pubrice, conpacti che tali capitani né lorocompagni aderenti e chapo-rali, per nessuna cagione, in modo di dannificare, in sul terrenodi Luccha montare overo stare potessero infra uno anno ; & aquesto più di .xx. caporali misero loro nome et sugiello, & di iotal promissione, accordio et pagamento se n ebbe carte & sugel-li.


Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . i tucto si notasse. CCLXIX. Chome lo comune di Luccha pagò alla conpagna DEL CONTE ALBERIGO FIORINI .V.^ E cosi partiti, del mese dimarzo a presso, lo paga-mento de dicti fiorini in Pe-rugia si fecie e di ciò sen aregò le carte pubrice, conpacti che tali capitani né lorocompagni aderenti e chapo-rali, per nessuna cagione, in modo di dannificare, in sul terrenodi Luccha montare overo stare potessero infra uno anno ; & aquesto più di .xx. caporali misero loro nome et sugiello, & di iotal promissione, accordio et pagamento se n ebbe carte & sugel-li. Le quali, tornati a Lucha, quelle raprezentòno a prefati si-gnori, et in nella sacrestia del palagio sono rimase, e cosi si cam-c. 104A p5 il danno da tal compagna. CCLXX. Come lo sire di Cusi di Francia intrò IN ELLA CITTÀ d ArEZZO. E perchè non sia dellanostra materia dir piùoltra d Arezzo, nondime-no, poi che tocchato sen è, si dicie, che poi cheil conte Alberigo si par-tì dArezzo lassando laciptà aguelfi dArezzo,. DI GIOVANNI SERCAMBI 227 sopravenne il sire di Chuzì, Francescho et della casa reale diIO Francia, con moltitudine di gente d arme. E arivando a Luc-cha, et quine ricevendo da Luccha honore et prezentatoli drappi& altre cose, il predicto sire di Chuzì cavalcò verso Arezzo, etquando fu là, la dieta ciptà prese, non per forsa, ma dicesi chei guelfi la dienno ; et simile quella andò a saco chome era stata15 di prima, rubando tucto. Apresso, volendosi partire, quella ven-deo al comune di Firenza fiorini .xxxvi.^; la quale ciptà il co-mune di Firenza prese, & quella atribuìo a suo contado, e 1 al-tre castella che erano d Arezzo, prese, tal per forsa tal per amo-re, & molte ne disfecie. Or vedete quello fanno le essendo intra i ciptadini. CCLXXI. Chome lo re Charlo della Pacie andò A PRENDERE LA CORONA DE REAME d UnGARÌA.


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