Diffesa et offesa delle piazze . degni, che feco haueffe, {blamente perche hauendo ciììriguardo alla loro virtù di foftener ogni trauaglio, anzi che deffertraditori, eran tenuti leali, e confidenti. Ma quando fi temeffe della fede de Cuftodi di effe Porte, fi potràdia Viti °~~ mutar,e dar la cura ad altri, facendo anco cambiar le chiaui duerhiaui delle volte il Mefe almeno , ouero dandole ogni notte a differenti per-Forte fone , come coltumaua di far liffeffo Beliiario ; &: ciò legata- mente, perche non fapendofi di certo in mano di chi dette chia-ui fi ritrouano , niuno fi rifolueri determina


Diffesa et offesa delle piazze . degni, che feco haueffe, {blamente perche hauendo ciììriguardo alla loro virtù di foftener ogni trauaglio, anzi che deffertraditori, eran tenuti leali, e confidenti. Ma quando fi temeffe della fede de Cuftodi di effe Porte, fi potràdia Viti °~~ mutar,e dar la cura ad altri, facendo anco cambiar le chiaui duerhiaui delle volte il Mefe almeno , ouero dandole ogni notte a differenti per-Forte fone , come coltumaua di far liffeffo Beliiario ; &: ciò legata- mente, perche non fapendofi di certo in mano di chi dette chia-ui fi ritrouano , niuno fi rifolueri determinatamente a rarle. Chele quel Cittadino Tarentino, per tralafciar gli effempi di più frelca memoria , non haueffe faputo chi haueua la chiauc , che difeendeua a Rhi- nopila, era quali impoffibile,che per altra via tradiffe giammai la Patria. Vi potrebbono effer altri auifi per la guardia delle chiaui delle Porte, ma per coftumarfi diuer- famente, non fé ne può offeruar ordine preciio. FIGVRA S. Della for-. Libro Turno Capo Decimo Quinto, 3 9 Della fortificatone del recinto di fuori, e quando fi dourà feruire di quella della Controfcarpa. Capo XV. DOPO, che il Goucrnatorc haurà riconofciuto, e munito tuttoquello, che gli farà bifogno nel recinto di dentro , dourà riue- der, e fortificar il recinto di fuori, come, fé il Follo in alcune parti, ò per ^ , „ -r r r n f r ri e j *i a De!Fofo,e tutto ha lecco, o con acqua, le iia netto, le largo, e prorondo a baitanza, fue confide— e fornito dogni cola neceflaria. ti Folli delle Città ( narra Vegetio ) fi da far larghi, & altiilìmi, cioè profondi, accioche ficil mente non 4*cap*pollano efìer riempiti da gli Oppugnatori, ne con terra, ne con falcine ;così fecero quei della Città dcSanthij quando intefero la venuta diBruto per a/Tediarli, i quali, procurando renderli in certo modo ineipu- GuCr q:^gnabili ( dice Appiano ) che cauarono li Folli intorno, de quali il fondo lib. piedi 50.


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