. Storia ed analisi degli antichi romanzi di cavalleria e dei poemi romanzeschi d'Italia : con dissertazioni sull'origine, sugl'istituti, sulle cerimonie de' cavalieri, sulle corti d'amore, sui tornei, sulle giostre ed armature de' paladini, sull'invenzione e sull'uso degli stemmi ecc.; con figure tratte dai monumenti d'arte . eva di fossa,cosuoi bastioni di terra e baloardi. Si fabbri-cavano ivi ancora case di legno, se mancavanoquelle di mattoni, occorrenti per difendere isoldati, le vettovaglie e larmi dallinsulto dellestagioni. Ci fu alcuno che credette poter chiamarela bastia anche Stecca


. Storia ed analisi degli antichi romanzi di cavalleria e dei poemi romanzeschi d'Italia : con dissertazioni sull'origine, sugl'istituti, sulle cerimonie de' cavalieri, sulle corti d'amore, sui tornei, sulle giostre ed armature de' paladini, sull'invenzione e sull'uso degli stemmi ecc.; con figure tratte dai monumenti d'arte . eva di fossa,cosuoi bastioni di terra e baloardi. Si fabbri-cavano ivi ancora case di legno, se mancavanoquelle di mattoni, occorrenti per difendere isoldati, le vettovaglie e larmi dallinsulto dellestagioni. Ci fu alcuno che credette poter chiamarela bastia anche Steccato-, ma in fine Steccatoaltro non vuol dire che Palizzata, laddove leBastie aveano veramente la forma di fortezze. 11 Porcellio fra gli altri ci dice che i Lom-bardi chiamavano bastie i castelli fabbricatidi bitume e di assi (i). I Battifolli che troviammenzionati dagli storici Toscani o erano Ba-stie o molto s assomigliavano ad esse ; siccomeabbiamo da Giovanni Villani, che fa poca dif-ferenza tra gli uni e le altre scrivendo egliche fu fabbricata dai Lombardi Alessandria Battifolle. quasi per una Bastita e Batti/olle incontro allacittà di Pavia ; ed in altro luogo : E per Bat-tifolle ovvero Bastita vi posero i Fiorentini il (i) Lib. IX. CommenU Castella ex bitumineet asseribus fabricata, quae Lombardi Bastitasvocant. *ome si asse- Armadure de Paladini ec, ^5 castello iVAncisa (i). Si dice che dagli Arabiimparassero i nostri Fuso delle ferrate dettepoi Saracinesche, che appese ad una fune simettono alle porte delle fortezze o città, eche al bisogno si alzano o si calano : sappiamoperò da Livio (2) che i Romani non ignora-vano questo segreto, e ne fece menzione ancheVegezio (3). Vedi la bellissima Tavola num. 11disegnata dal celebre signor Giovanni Migliara,nella quale ci rappresentò lassalto di una for-tezza di quei tempi, con porta in un lato dellamedesima difesa dalla detta ferrata o caterrata. c La maniera di prendere le fortezze e le diavano e sicittà consisteva nella


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