Atti della Reale Accademia delle scienze di Torino . Il Lenard (2) e posteriormente con esperienze analogherUsener (3) e così pure J. J. Thomson (4) si occuparono puredella stessa questione, ma con metodo diverso e precisamenteessi osservarono che se le goccio di un liquido, dopo avere at-traversato laria od un altro gas, urtano contro un ostacolo,questo ostacolo e il gas attraversato si caricano a potenzialidifferenti, dipendenti dalla natura del liquido, del gas, ecc. È (1) L. Kelvin e Galt, Nature „ 51, 1895. (2) Lenard, Wied. Ann. ,, 46. (3) UsENER, Dissertation Bonn, 1895. (4) J. J. Thoms


Atti della Reale Accademia delle scienze di Torino . Il Lenard (2) e posteriormente con esperienze analogherUsener (3) e così pure J. J. Thomson (4) si occuparono puredella stessa questione, ma con metodo diverso e precisamenteessi osservarono che se le goccio di un liquido, dopo avere at-traversato laria od un altro gas, urtano contro un ostacolo,questo ostacolo e il gas attraversato si caricano a potenzialidifferenti, dipendenti dalla natura del liquido, del gas, ecc. È (1) L. Kelvin e Galt, Nature „ 51, 1895. (2) Lenard, Wied. Ann. ,, 46. (3) UsENER, Dissertation Bonn, 1895. (4) J. J. Thomson, Philosopliical Magaz. „ 1895. SULLA DIFFERENZA DI POTENZIALE TRA LIQUIDI E GAS 719 tuttavia da osservare che anche in tal modo il fenomeno si pre-senta assai complicato, specialmente dal punto di vista dellamoltiplicità delle cause che possono produrre quella carica elet-trica sul liquido gocciolante e nel gas. Un metodo il quale evita, almeno in parte, tali obiezioni,per quanto le misure relative siano sempre assai difficili è quello. usato dal Kenrik (1) e derivato direttamente dal metodo ado-perato da Bichat e Blondot (2) per determinare la differenza dipotenziale tra due soluzioni. Ricordiamo che il Bichat e Blondotprocedevano così (Vedasi la figura) : I due bicchieri Bj e B3contengano una delle due soluzioni P, e nel liquido siano im-messi due elettrodi di platino H e K in comunicazione con lecoppie opposte di quadranti dellelettrometro E. Il liquido con-tenuto nel vaso B3 per mezzo del tubo s si riversi nel reci-piente A che attornia un largo tubo cilindrico T e scorra così (1) Kenrik, Zeitschrift fiir phys. Chemie „ 1896. (2) Bichat e Blondot, Journal de Physique „, 1883, 2. 720 ADOLFO CAMPETTI lungo le pareti interne del cilindro stesso, bagnandole continua-mente. Il liquido Q contenuto nel bicchiere B2, posto in comu-nicazione col liquido in Bj a mezzo del tubo ad U, t, passandoper il tubo r terminato in apertura sottile al suo estremo in-feriore M, f


Size: 1305px × 1915px
Photo credit: © The Reading Room / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookauthorrealeacc, bookcentury1800, bookdecade1860, bookyear1865