Trieste . qui più delluomo conta la cosa, la merce. Più oltrela grande via è ingombra di vagoni che si vanno riempiendo a poco a poco: piùsi avanza e più intenso diviene il lavoro. Ma il punto dove è più diretta la sensazione di questo meccanismo complessoche procede automaticamente, servendosi così delle puleggie e delle gru come dellebraccia umane, è lungo la riva ed i moli, dove le merci scendono e salgono daipiroscafi ai magazzini. Tutta la riva sembra un unico ingranaggio mostruoso; comesotto strani archi di trionfo si passa sotto le gru che colle loro gambe insistono suidue lati della st


Trieste . qui più delluomo conta la cosa, la merce. Più oltrela grande via è ingombra di vagoni che si vanno riempiendo a poco a poco: piùsi avanza e più intenso diviene il lavoro. Ma il punto dove è più diretta la sensazione di questo meccanismo complessoche procede automaticamente, servendosi così delle puleggie e delle gru come dellebraccia umane, è lungo la riva ed i moli, dove le merci scendono e salgono daipiroscafi ai magazzini. Tutta la riva sembra un unico ingranaggio mostruoso; comesotto strani archi di trionfo si passa sotto le gru che colle loro gambe insistono suidue lati della strada; le loro braccia mosse per forza dacqua e regolate da un pic-colo uomo accoccolato fra le ruote e le leve si muov^ono dai navigli ai magazzini,senza posa, con uno stridore di carrucole che si ripete ritmicamente. A differenzadi quello che avviene fra i grandi macchinari dellindustria, chiusi nei capannoni,qui, tutta questa vita meccanica che pulsa sotto il cielo aperto, accanto al sorriso 14. o O ceo a: Q >


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