. Teatro d'imprese . Vnge il Cardo, ma non trahe fàngue, e le punture nonJlòno fatte da nemica mano,nèmeno pervendetta,òperofFeià> ma fi bene per rendere lorTeiò, e quello che le ri-ceue più degno, e di maggiore pregio, e valore : Pungela {pina, ma come che ella ad altro non vaglia, fitibon-da sintinge nel (àngue, e brutta le mani, le carni di quel-lo j à quelle tu puoi aflbmigliare de* nemici, de maligni i mordimenti ;a quelli le riprenfioni de* Padri, deMaeftri, defratelli, & amici. IlCardo dunque, che ièrue àcardare panni è in Imprefi con paroleExpolit, et laevigat lòtto nomedi Gio:Brocc
. Teatro d'imprese . Vnge il Cardo, ma non trahe fàngue, e le punture nonJlòno fatte da nemica mano,nèmeno pervendetta,òperofFeià> ma fi bene per rendere lorTeiò, e quello che le ri-ceue più degno, e di maggiore pregio, e valore : Pungela {pina, ma come che ella ad altro non vaglia, fitibon-da sintinge nel (àngue, e brutta le mani, le carni di quel-lo j à quelle tu puoi aflbmigliare de* nemici, de maligni i mordimenti ;a quelli le riprenfioni de* Padri, deMaeftri, defratelli, & amici. IlCardo dunque, che ièrue àcardare panni è in Imprefi con paroleExpolit, et laevigat lòtto nomedi Gio:Broccardi,anzi che fi veggono, ò fi fcriuono tre Cardi, ma il mot-,to tanto vale di vno, quanto di tre. Nelioftene-relelùe conclufioni pofè Lodouico Accari-gi vna Imprefa di vn paio de Cardi da^conciareipanni, e fcardazzarelelane con la fcritta T e- NACITATE MV-TVA. Parte Seconda. M % £JL& i8 Teatro cllmprefe, C A K P7 0 N J* iS-^o C E •. L Carpione pefee particolare del Lago di Garda, douofblo fi croua, viue di oro, come gli auari del desiderio diquello, dicefi però trouarfinefiumi dIndia ,douefia-nole minere delloro; lappiamo almeno quelli efTerofamofi in Italia, e dare alla lingua, & al guftoièftefilvittima, e tributo, perche quella fcambieuolmente con-fàcri alla gola la bontà loro, e faccia il loro nome degno tra gli altri dicorona eterno, & immortale in ricompenia del guflo prefò . Fu* polloin Imprelà il Carpione da Pietro Viti da Fano, figurato in vn lago in at-to di voler prendere vn pezzo doro, di cui quel pefee è vago, anzi fi pa-fee, e ciò haurà fatto per darlo a conofeere per tale con motto affai , ciò Ispe alio, et meli ori: Pecca perche fènza il colore non fidia loro à conofeere, dice Hercple Tallo : In quanto à me non hauendoqui che fare il colorerie non per moflrare, e per far conofeere vn tal cor-po, non fono di parere, che fi debba per quello capo biafimare. Si tro-ua
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