Orlando furioso . in qllo Cito fotto color dllioriaè dcfcrittadallAu»ore,cidimoflra co moralealIegoria,chei piaccri,& le lafciuiehiimane,quaiitunq; colaiuto della ragione & della uirtù fien da noi fuggite &3bbandonjte,nó reftan però mai di féguitarci & uTar ogni sforzo & arte |> ricondurci in potelià che tutcauia nò debbiamoper taloltinata tentatione & battaglia de fenfi noftri difperarci del remedio,che è Ja folagratiadiDioà chi con (incero cor la procura,&il lumedellinteIlctto,ilquale a chiuuol ualòrofamentc ufarlo^non manca mai finalmente di gloriofa uittoria,& di liet


Orlando furioso . in qllo Cito fotto color dllioriaè dcfcrittadallAu»ore,cidimoflra co moralealIegoria,chei piaccri,& le lafciuiehiimane,quaiitunq; colaiuto della ragione & della uirtù fien da noi fuggite &3bbandonjte,nó reftan però mai di féguitarci & uTar ogni sforzo & arte |> ricondurci in potelià che tutcauia nò debbiamoper taloltinata tentatione & battaglia de fenfi noftri difperarci del remedio,che è Ja folagratiadiDioà chi con (incero cor la procura,&il lumedellinteIlctto,ilquale a chiuuol ualòrofamentc ufarlo^non manca mai finalmente di gloriofa uittoria,& di lieto & felice fine. C ^ TSl^T 0 Q^V ^ R^T 0. 0 N N E MIE Che comio tutte riuerifco cr amo,care, iV torto, E fo di uoi, qmntofi può far {limu ;Così né chepitruna mo àij, bramo ;sia dalt a forte, ò mediocre^ò pur mi date il torto,<y io mel chiamo,Conccdoycheuha offcfo la mia per una,chin biafmo uo^ro soda,Son per farne udir mille in gloria e che mi fate, Bene èilmaggior, che uoimaifejìe altrui Che di me ui dolete i cr accit=fate, eie ne i miei uerfi io dica mal di uui ; che fopratutti gli altri u ho lodate. Come quel, che fon uoilro, cfemprefui, Jouho offefo ignorante in un fol loco , yilodoin tantiAlìudio,emiualpoco. Quefionon dico A tutte ; che ne fonoDi quelleancorjVhanno ilgiuditio dritto jche sappigliano al più, che ci è di buono ,£ non à, quel, che per cianciare e facilmente a un leuetrror perdono,TSlj fan mortale un uenial suna modia,ancor che mammcento,7<(onmipar iirejhr però contento. Occaftonnonmiuerradi direIn uojlro preterir mai lajli,E mi sforzerò ancor farla uenire,^cciò ti modo empia, e fin nel del trapajii,Ecoslj^erouinccr non farete più dure,che fé farete anco opinate poi;Lacolpa non più in me far a, ma in uoi. Io non lafciaiper amor uoilro troppoCano allegrar di Bradamante prefa^Che uenir da Valenza di galoppoFeci ti signor d^nglante


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