Storia dell'Italia antica . Tempio di Giano Quadrifronte nel Fòro (Nardini). Sopra tutte le feste di Giano in appresso divennegrande e solenne quella delle calende di gennaio, quandoì cònsoli il primo dell anno cominciarono a entrare re-golarmente in ufficio. Per uso venuto dagli antichi Sa-bini 2, in quel giorno gli amici si mandavano vicende-voli augurii e strenne (strenae), piccoli regali di miele,di datteri, di fichi secchi, dì pine, di ghiande, di noci,di mandorle, di foglie e di fronde di lauro e dolivo ^, evecchie monete, alcune adorne della doppia testa diGiano, ricordanti lantica vita


Storia dell'Italia antica . Tempio di Giano Quadrifronte nel Fòro (Nardini). Sopra tutte le feste di Giano in appresso divennegrande e solenne quella delle calende di gennaio, quandoì cònsoli il primo dell anno cominciarono a entrare re-golarmente in ufficio. Per uso venuto dagli antichi Sa-bini 2, in quel giorno gli amici si mandavano vicende-voli augurii e strenne (strenae), piccoli regali di miele,di datteri, di fichi secchi, dì pine, di ghiande, di noci,di mandorle, di foglie e di fronde di lauro e dolivo ^, evecchie monete, alcune adorne della doppia testa diGiano, ricordanti lantica vita dei boschi e i giorni felici 1 Kibhy, Roma antica^ II, jiag. 131 e segp:. ; Caiiina,, Edif. di Roma antica^ IV, 254-5. 2 Simmaco, Epist.^ XX, 28. 3 Tibullo, II, 5, 81; Ovidio, Fast., I, 72 e 185, ecc.; Marziale, Vili, 33, 11; XIII, 27;Plinio, XXVIII, 5; Pesto, in Sirena; Svetonio , Aug., 57; Tih. 34; Calig. 12; Spon,De lorigine des Estrennea, 1574 (s 1.) ; Preller, Ròm. p. 161. Gap. 747. 748 LA RELIGIONE E LE ARTI ETRUSCHE A ROMA. [Lib. II. del secolo doro: doni che si vedono figurati in piccolelampade di argilla, e di bronzo, dove sta pure una Vit-toria che tiene una palma e un medaglione o uno scudocollepigrafe augurante lanno nuovo fausto e felice *. Colla religione vengono a Roma anche le arti di Etruriache al culto danno più solennità, inalzano agli Dei templigrandiosi, e gli onorano di statue eleganti in luogo delleaste che furono loro . primo simbolo (). Così Roma siempie di simulacri ^, agli Dei è data figura e persona, esolamente Vesta, il gran nume della città e della famiglia,rimane alla semplicità primitiva, e sta contenta a unapura fiamma ardente nei silenzi del suo misteriosotempio (^). Ma linflusso religioso di Etruria si sente anche piùforte nelle credenze e nei riti augurali. I libri e i sacer-doti etruschi insegnarono ai Romani le misteriose dot-trine con cui si avevano a fondare le .città, i riti da se-guire per trarre i presagi


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