. Emblemi di Andrea Alciato, huomo chiarissimo, dal latino nel vulgare italiano ridotti . che Vali tien^fe non sa quelle Spiegare a rEthra, indottp a Unciar fmecctIS^el fegato de gli alti zAugei volanti? Serpe in terra, e maifmpre offende i coriDe gli huomini mortali ;& indi maiLeuar lali non può, fendegli faffo. Sè cieco y&hala benda ; in che la fafciaVtile a cieco fia ? Forfè in tal modoMen vede quello? E chi mai crederebbe^Che faettante fojfe vn priuo docchi? Quefto Saettator, che vede, certi j CU I Emb ternata. l6j Cliflrali vibra, e certo larco ftende ; Ma lvno^e gli altri moue innario il


. Emblemi di Andrea Alciato, huomo chiarissimo, dal latino nel vulgare italiano ridotti . che Vali tien^fe non sa quelle Spiegare a rEthra, indottp a Unciar fmecctIS^el fegato de gli alti zAugei volanti? Serpe in terra, e maifmpre offende i coriDe gli huomini mortali ;& indi maiLeuar lali non può, fendegli faffo. Sè cieco y&hala benda ; in che la fafciaVtile a cieco fia ? Forfè in tal modoMen vede quello? E chi mai crederebbe^Che faettante fojfe vn priuo docchi? Quefto Saettator, che vede, certi j CU I Emb ternata. l6j Cliflrali vibra, e certo larco ftende ; Ma lvno^e gli altri moue innario il Qeco*Igneo ( fcriuono) egli è ; nel petto et gira Le Fiamme: ny^h dimmi perche viue ancora? Ogni cofa la fiamma arde, e confuma •E perche eflinto ne le tumidonde De le Is^aiadi allhor non rejiay quando Entra ne i molli cor di quelle BeefMa tu 5 perche, da tali error, non refli Colto ; Odi : fio , che fra lamor verace I nofììi carmi ti ejporranno in fatica lafciua,e dolce i in dolcey E lafciuo otio. Et è di quel Vlnfegna,La Melagrana in ls(ero Scudo L 4 Id 1 idg U7ìdrex Melati Inobiiuioncm patrise. EMBLEMA CXV. IA M D V D V M miffa patria, oblitusq; tuonim,Qiios tibi feu fanguis, liue parauit amor :Romamhabitas, neccuradomum fiibirvlla reuerti> i£ternx tantum te capit Vrbis Ithacum prsmiflTa manus dulcedinc loti Liquerac & patriam, liquerat atque ducem. Dimenticane^ della Vatridj,EMBLEMA CXV. GÌ A* Lungo tempo abbandonato il Suolo^aterno-ie in oblio po§li tutti quelli^Chel Sangue ti fonò , V^mor taggiunge iHabiti %oma; né fenfiero alcuno Tinuoglia di ridurti a cafa ; e tientiSol de leterna, e gran Città ì de gUthacenfi la fremeva Torma, del Loto a la dolce^^p^a intenta^,L afe io la Tatriaye lafciòH Duce infteme. Sire- Emblemata »E Xi B L E M A ex VI. i^P


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