. Racconto delle pvbliche allegrezze fatte dalla citta di Milano alli iv. febraro MDCXXX. per la felice nascita del sereniss. primogenito di Spagna Baldasar Carlo Dominico . onde. Quindi auuiuatoil fuo-co nelle guarnitioni, e conferue à longo del Monte , parue che il .Monte andaffe tutto in fiamme. Finche alle interiora del Monte *penetrando la fiamma,fi vdì vna impenfata falue di grofll Mortari,quafi contro à quella officina di guerra non folo il fuoco congiu-raflfe, ma il terremoto. Qucfta fu la vltima claufula delle efterncallegrezze; rimanda interna però nel Cuor di tutti,che fping^^i fede


. Racconto delle pvbliche allegrezze fatte dalla citta di Milano alli iv. febraro MDCXXX. per la felice nascita del sereniss. primogenito di Spagna Baldasar Carlo Dominico . onde. Quindi auuiuatoil fuo-co nelle guarnitioni, e conferue à longo del Monte , parue che il .Monte andaffe tutto in fiamme. Finche alle interiora del Monte *penetrando la fiamma,fi vdì vna impenfata falue di grofll Mortari,quafi contro à quella officina di guerra non folo il fuoco congiu-raflfe, ma il terremoto. Qucfta fu la vltima claufula delle efterncallegrezze; rimanda interna però nel Cuor di tutti,che fping^^i fedeliflìmi Popoli, à inuiar fempre al Cielo,comc da vnEtixapiùcalda , prieghi inferuorati, & accefi per la falute di qucfl:o natoGermogho : fperando che fé tanto gioconda è fiata la nafcita_,,affai più giocondi faranno^Sc fortunati i fucccflì. IL FINE. ^egum ortttt panxit, planxit quìfunera. 2(e£um. Thofphortts eji Solk : Hefpcrm ante fuit. IN MILANO, Appreffo li her. di Melchior Malateila, ftampator Reg. e Due OC Id e XXX. I PRESAGI PANEGIRICO SACRO DEL M. R. P. EMANVELE TESAVRO DELLA COMPAGNIA DI GIESV^^ella Nafctta del SerenìJJimo Infante di E à quegli Spiriti Celefti,che i luminofi globi ligi-rano , folTero i Regi così vguali nella immorrali-tàjcome nella dignità dellVfficio fon fuperiori.( Ecce41entiffimo Signor Gouernatore, NobilitimiAfcoltatori. ) Felici troppo vorrei chiamare queiPopolÌ5che da vnottimo Rè fon gouernatijpoichéaguifa del Cielo da vna fola intelligenza continuamente conuolto,fariano fgrauati di due rolIeciti,& anfiofi affetti Difiderioje poiché al Rè de Regijò per alta Ragion di ftato,òperfegrctagclofia parue meglio il ferrare la potenza Reale,di cui nullaltra-,è piiì cccelfa, nellanguftia de Corpi, di cui nuHaltra è più frale :palpita fempre il Cuore à fudditi più fedeli ; che tra fperanza , etimore, inquietano il Ciel con due voti : pregando fempre a fe_jfteffi vn Prencipe fenza fimile , & al fuo Prencipe vn


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