La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . ndiera sul canto delpalazzo Strozzi. Fot. Alinari. LA STRUTTURA E LASPETTO ESTERNO 71 una grande casata, questi si riunivano allaperto, [dentro eintorno alla loggia gentilizia: li si tenevano i consigli difamiglia, gli adulti discutevano dei comuni interessi e de-gli avvenimenti politici, igiovani si esercitavano e sidivertivano in vario modo:xli si combinavano e cele-bravano i parentadi, si ren-deva omaggio ai cavalierinovelli, si tributavano leestreme onoranze ai tempo in cui il po-tere era nelle mani dei Gran-di, e ogni f


La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . ndiera sul canto delpalazzo Strozzi. Fot. Alinari. LA STRUTTURA E LASPETTO ESTERNO 71 una grande casata, questi si riunivano allaperto, [dentro eintorno alla loggia gentilizia: li si tenevano i consigli difamiglia, gli adulti discutevano dei comuni interessi e de-gli avvenimenti politici, igiovani si esercitavano e sidivertivano in vario modo:xli si combinavano e cele-bravano i parentadi, si ren-deva omaggio ai cavalierinovelli, si tributavano leestreme onoranze ai tempo in cui il po-tere era nelle mani dei Gran-di, e ogni famiglia cospicuaformava, per cosi dire, unostato nello stato, limportan-za politica delle logge dove-va essere moltissima, e sin-tende comesse allora venis-sero circondate dal rispettoe dalia considerazione go-duta dalle nobili case allequali appartenevano. Parepersino che anticamente pervenerabile tradizione si rico-noscesse loro il diritto Quella degli Agolanti,sul canto detto per ciò delParentado, aveva una rino-manza tutta speciale, per-. Fig. 56. — Lumiera del palazzo di Parte Guelfa. Fot. Giani. 1 Cfr. Paolo Mini, Discorso della nobiltà di Firenze e de Fiorentini,Firenze, 1614, p. 146, e Del Migliore, Op. cit., p. 453. Il Mini dice che moltelogge avevano davanti uno sterrato che serviva per il maneggio decavalli,come al suo tempo si vedeva in quelle de Bardi e de Frescobaldi. 2 Giovanni Rucellai ricorda nel suo Zibaldone che nel 1456 fu stabilitodi erigere « una loggia per onore della nostra famiglia, per aoperarla perle letizie e per le tristizie » (G. Marcotti, Un mercante fiorentino e la suafamiglia nel sec. XV, Firenze, 1881, p. 67). 3 Del Migliore, Op. cit., p. 453. 72 CAPITOLO I che vi si solevano combinare i matrimoni fra i membri dellemigliori famiglie La stima in cui le logge erano tenute, quando i Nobilidecaddero politicamente ed economicamente, scemò a poco apoco. Dopo i primi decenni del sec. xv, discutendosi i pub-blici affari non


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