. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . e, fé farete àmiofenno, ye neprouederete dyn altra, che più vif confaccia,D o M. HorstiduTUjue hauendo Voi fatte tante imprefead altrinon mi volete effer corte fé dvna delle VoHre viui/Ttme ^ arm-teìperche in verità ne anch^io mifodtsfaccio molto della mia delpefco. G I o. Si veramente yoglto^e non gtaper pagare con sì poca 142. DIALOGO DELL IMPRESE cofa U^ durate nel tradurre le miehiHorie. Efdrkforfè ^jueHa più


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . e, fé farete àmiofenno, ye neprouederete dyn altra, che più vif confaccia,D o M. HorstiduTUjue hauendo Voi fatte tante imprefead altrinon mi volete effer corte fé dvna delle VoHre viui/Ttme ^ arm-teìperche in verità ne anch^io mifodtsfaccio molto della mia delpefco. G I o. Si veramente yoglto^e non gtaper pagare con sì poca 142. DIALOGO DELL IMPRESE cofa U^ durate nel tradurre le miehiHorie. Efdrkforfè ^jueHa più conueniente all honorato propo/ito VoBro,per-che nelt adòperarui \oi tanto con lingegno nelle huone lettere^^oiyi rajjomiglierete al ljomero dell aratro, il quale per lo lungovfodtuentalufiro e forhito,comefé fujjed argento-^ e fero farete Sfumerò co vn motto,: lonììo splendescitIN V s V. D o M. Z^eramente chio mi affatico y>olentieriye fontuttauiaper efercitarmi fin chio ^luo^ con tf^eranza dacqutflarqualchejf tender di Fama,^ in queBo almeno imiterò v. continuo fludio sè fatta immortale-^ laqual cofa non fuccedefero à Porto ancora il Caualier Capellino di ^Beccaria, // quale e dVero honore della genero fa hoflitalità &* eleganza di tutta la•^altelinai^fnaimfrefapili comoda alfuo propofitohonejìif^imo) -. . ^ « > » >->.>h U.^N\v ^V. « i. DI MONS. GIOVIO. 145 ^hefcieltadi)fagafìguratione.^mando ejjo yndjìgmra y erginecoàifegno di figliarla per moglie,f^ofe in)^namedaghadorOi^ tnyn carneo la tefla del ^ 7)auid,col detto delfmfalmo-iS A G l T- TAE TVAE INFIXAE SVNT MI H I. E pel rotiefcio [ardente monte dEtna,perfignif care ardor naturale e legitti-mo di puro amorejCol motto attorno m tergo, che diceua ; cosi ARVFFA IL VELLO DI UOt^ELLO, e quejld fu inuentione del helt ingegno di Tiaimondi.


Size: 1776px × 1407px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookdecade1550, bookidimpresemi, booksubjectemblems, bookyear1559