Historia di tutte l'heresie . ) alli Decreti di Gregorio . Travagli del Pontefice,che fcommunica il R[. Herefia degli Henricianì, e de iJ/vencelliani . Propofizjoni Papali contro quegli Here-tici. N tal tentpeftofo mare di publìche Simonie , e di efe-crande lafcivie entrò Gregorio Settimo con la Nave del-la Chiefa , e neir entrarvi egli amò meglio * non efTeregiammai pervenuto in Roma, che lhavere ottenuto inRoma il Pontificato Romano. Con tutto eh ei folte dianimo invitto, & afluefatto a cozzare con li primi Po-o-uiìtàdegncdi tentati di Europa nelle numerofe Legazioni, che in grado à[ Cardi-q
Historia di tutte l'heresie . ) alli Decreti di Gregorio . Travagli del Pontefice,che fcommunica il R[. Herefia degli Henricianì, e de iJ/vencelliani . Propofizjoni Papali contro quegli Here-tici. N tal tentpeftofo mare di publìche Simonie , e di efe-crande lafcivie entrò Gregorio Settimo con la Nave del-la Chiefa , e neir entrarvi egli amò meglio * non efTeregiammai pervenuto in Roma, che lhavere ottenuto inRoma il Pontificato Romano. Con tutto eh ei folte dianimo invitto, & afluefatto a cozzare con li primi Po-o-uiìtàdegncdi tentati di Europa nelle numerofe Legazioni, che in grado à[ Cardi-qTcftogran Pon-naie e^ii havevaefercitate , nducendo felicemente a fine ardui nego-lcHce • 2jj y e lodando da per tutto di fé , e delle fue egregie azioni atteftati autentici di Apoftolico zelo ; tuttavia aflunto all altezza del Pon-tificato, e da queir alto vedendo dilacerata la fede in tant enormi fazio-ndiHerefie, edifcandali, quafi difperonne il rimedio, e rinascendogli 1* Stìtp mKerabìUdel Chrifì cen- Capìtolo XI. IO9 GRF Go- te vita, cheàtalviftalocondtufe, pregò il Cielo, che ne lo liberale, per RI° * !*•non effere almeno Spettatore inutile di una tanta ruina. Sifoteft fieri, que-lli fentimenti egli efprefle allAbate Ugone fuo confidentiffimo amico inquefta compaffionevole Lettera che gii fcrifìe , [a] optarem te pleniter a *f>wfeire, quanta tributario me angujlat, quantunque lab or quotiate trmovatu* fa- J5iw22!Ttigat , & accrefeen* valdè perturbat : utjccundum tribulatione* cordìs mei fra- fem .ternacompaffiomtbite fieÙeret, & in profusione lacrymarum coram Dominocor tuum effunder et, utpauperijefu*, per quem omnia fatia funt, & qui om-nia regit, mamm porrìgeret, & [olita pittate miferum liberar et. Ego enimfapè ìllum rogavi, proutipfc dedit, ut aut me de pr*fenti vita tolleret, autmatri communi per me prodefjet; & tamen de magna tribulatione adhuc noneripuit, ncque vita meapraditi*matri, cujus me catenis alligava ( ut fper
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