. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . di coBeiJoauejfe a ejjer la contcn-teT^a el principio della felicita Jua ; o che non lac-cjutfradoftijjè fer metter fine a trauagltjy che hatieuafopportati fer laddietro , sì di queflo amore y comedelTimfYefe di guerra e frigionia con affrettargli lamorte» il che vdendo, mifouuenne quelloychefcriueGiulio ohfequente de frodigys\ctoejcbe il Fulmine haqueJlanatHra, chevenendo dopo i trauagly


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . di coBeiJoauejfe a ejjer la contcn-teT^a el principio della felicita Jua ; o che non lac-cjutfradoftijjè fer metter fine a trauagltjy che hatieuafopportati fer laddietro , sì di queflo amore y comedelTimfYefe di guerra e frigionia con affrettargli lamorte» il che vdendo, mifouuenne quelloychefcriueGiulio ohfequente de frodigys\ctoejcbe il Fulmine haqueJlanatHra, chevenendo dopo i trauaglye le difgratie yci mette fne y e fé viene nella buona fortuna,f erta danni ^ruinCyC corifa dipinto il fulmi-ne di Gioue in quel modo, che fivede nelle meda-glie anticheyCconvnbreueintorno> expiabitAVT OBRVET,Pìacqucglimoltol*impreftyeft^lodata dal dotti fimo M. ^^ndrea Nauagero, dife-gnata a colori dal chiarif imo pittore M. TitianOy efatta di bellifimo ricamoyé* intaglio dall*eccellenteK^gnolodi LMadonnayficamator Vinitiano y pocaauanti che l detto S. Girolamo y per adiempirelvltima parte del motto pafafje allal-tra vita in VinegiayOue rijedeaperJòprAmbafciadorCefareo. i^ LB IMPRESE. Ma fot chejiamo entrati inmentìom dt SignoriGenouefiyVe ne voglio nominar tre affai belle, chiofeda richiefta di due Signori della Cafa de*Fiefchi,SinibaldO) e Ottohuono, a quali fui molto famigliaree grato. Efsi mi dimandarono vn imprefalcheftgni-f caffè la vendetta da lor fatta della morte del ConteGirolamo lor fratello, crudelmente amma^ato daFregofifer emulatione dello flato > e fu tale, che nerefiaranof^enti de la vita i fercuffori,Zaccheria Fre-gofoyil S. Fregofmo y ér i Signori Lodouico e ondeftracconfolarono della ferdita del frate llosdi-cendo ych e inimici non fi foteuano vantare dhauerevfato contro lui tanta crudelta^non effendofolito traFregofì,Adornile Fiefchijnfìngmnarfi le mani del fanguc DI lM, Glorio. Sj [angue de contrarij, mafolamente ejjèr le


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