Trieste . fu pretesto a contese eda violenze fin dal tempo di Dietalmo (1139) e fu appianata appena un secolo piùtardi, ai tempi di Ugone I, con un accordo, che a sua volta fu violato ogni voltache fu possibile. La cronaca ci presenta il suo successore Ugone II come un verobandito di strada a danno dei Triestini; e senza fondamento non può essere la tra-dizione che fa Ugone IV partecipe della congiura di Marco Ranfo, intesa a rendereTrieste al dominio comitale dei vescovi. 13^ ITALIA ARTISTICA Non cessò il contrasto quando dai duinati il castello passò come signoria nobilefondiara in possesso


Trieste . fu pretesto a contese eda violenze fin dal tempo di Dietalmo (1139) e fu appianata appena un secolo piùtardi, ai tempi di Ugone I, con un accordo, che a sua volta fu violato ogni voltache fu possibile. La cronaca ci presenta il suo successore Ugone II come un verobandito di strada a danno dei Triestini; e senza fondamento non può essere la tra-dizione che fa Ugone IV partecipe della congiura di Marco Ranfo, intesa a rendereTrieste al dominio comitale dei vescovi. 13^ ITALIA ARTISTICA Non cessò il contrasto quando dai duinati il castello passò come signoria nobilefondiara in possesso dei Walsee; il che avvenne al principio del secolo XV: inuovisignori, come dominatori del Carso, si arrogarono il diritto di creare parrochi nellepievanie capitolari del contado triestino, e dal preteso diritto trassero occasione adassalti, violenze, rappresaglie, cui non bastò a por fine la abilità diplomatica di EneaSilvio Piccolomini, anzi quando questi si mosse per portare le sue lagnanze allim-. DIIXO — LE ARCATE DEL CASTELLO RUIXATO. (Fot. Sebastianutti). peratore, i Walsee gli tesero un agguato a cui potè sfuggire soltanto in grazia dellasua celerità. Nò più miti furono i capitani austriaci preposti a Duino, quando anchei Walsee vennero a mancare. Giovanni Luogar e Mattia Ilofer, Gli archivi di Duino — oggi riacquistati dalla munificenza della principessaMaria dì Thurn Taxis nata Ilohenlohe e riordinati da Carlo Malagola — ci conser-vano tutta una storia < di sangue e di corrucci », ma il testimone migliore degli avve-nimenti, il castello vecchio, è muto. Il castello nuovo, quello che oggi è abitato, quan-tunque la sua costruzione debba essere incominciata nel 1400, non conserva i ricordi TRIESTE 137 se non dei signori più recenti, dei conti della Torre, che ne divennero proprietari nel1587, e degli Hohenlohe che lo ebbero in eredità a mezzo il secolo passato. Se oggi il castello ha nella sua arte una impronta soltanto italiana, lo si devea quest


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