Vite de' pittori e scultori ferraresi . altro piano varii gruppi di persone or morte, ora affette da quelformidabile morbo. È un quadretto maestrevolmente lavorato , e troppo ram-menta il suo bel quadro della chiesa nuova di Roma, onde non crederlo unpensiero del medesimo. Stanno qui pure tre disegni all acquerello: due di nudi,e laltro rappresentante, con qualche diversità, la stessa peste di Milano ; fi-nalmente il ritratto del pittore eseguito come credesi da lui medesimo, nomi-nato dal Cittadella Tom. IIL pag. 3o3 , ove dieesi che era stato veduto dalBaruffaldi. — 249 —de quali è Antonio,


Vite de' pittori e scultori ferraresi . altro piano varii gruppi di persone or morte, ora affette da quelformidabile morbo. È un quadretto maestrevolmente lavorato , e troppo ram-menta il suo bel quadro della chiesa nuova di Roma, onde non crederlo unpensiero del medesimo. Stanno qui pure tre disegni all acquerello: due di nudi,e laltro rappresentante, con qualche diversità, la stessa peste di Milano ; fi-nalmente il ritratto del pittore eseguito come credesi da lui medesimo, nomi-nato dal Cittadella Tom. IIL pag. 3o3 , ove dieesi che era stato veduto dalBaruffaldi. — 249 —de quali è Antonio, degnissimo ed onorato sacer-dote, e segretario del Commissario della Camera,e due altri della sua sorella Elisabetta, cioè Ber-nardino, e Francesco Pomatelli, lultimo dequaliteneramente amato dal zio apprese da lui in Romai principii della pittura, e dopo d essersi colà trat-tenuto qualche tempo presso del card. Pio, si ri-dusse a vivere col fratello Bernardino stampatorein Ferrara, dove terminò i suoi giorni nell an-no — 250 — 1MUHLI0 SCAlffll PITTORE I ino a questo punto di cose, che da me sonostate scritte di pittori e scultori ferraresi, mi èconvenuto mendicarle o dalle scritture private, odai libri stampati, o dalla relazione a viva vocedegli altri, perchè essendo cose avvenute prima delmio nascere, e del mio praticare, non ho io po-tuto addurre la testimonianza di me medesimo. PerF avvenire quelli, de quali io sono per fare me-moria, benché molti non siano per essere^ tuttaviastati essendo da me conosciuti e praticati vivi, mihanno scemata la fatica ed il fastidio di cercarnotizie da scritture e da documenti, perchè io dame stesso, già vivendo essi, andava notando levicende loro con idea di farne poi la raccolta. II primo pertanto che da me sia stato conosciutoe trattato, è stato Maurelio Scannavini figliuolo diPaolo eccellente suonatore di tiorba, e Marta Zan-nini, onorati cittadini ferraresi, nato lanno 1655nel giorno settimo di maggio, dedica


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