. Teatro d'imprese . odato. La fteflà fègata da vna lima col tempo /òpra, & il mottoCosi vincerò forse il mio destino fu dellAcademico Arfic- Hercole Taffo,perche vi fiVfigurato il tempori! quale* HercTaIf»vuole, che vedendofi la lima, e lincudine vi polla effère intefò da ogniottufò intelletto,che col beneficio di elfo tempo la fègarà. SteffanoGuazzo pone nel fuo Dialogo dellImprefè lIncudine col martello, vna CuaT^, & vna cote lòtto nome del Mietitore fra giIllultrati, ma non ap-porta ii motto. LIncudine, {òpra cuiviè,comevn nodo Gordiano, nelcui mezo par che v
. Teatro d'imprese . odato. La fteflà fègata da vna lima col tempo /òpra, & il mottoCosi vincerò forse il mio destino fu dellAcademico Arfic- Hercole Taffo,perche vi fiVfigurato il tempori! quale* HercTaIf»vuole, che vedendofi la lima, e lincudine vi polla effère intefò da ogniottufò intelletto,che col beneficio di elfo tempo la fègarà. SteffanoGuazzo pone nel fuo Dialogo dellImprefè lIncudine col martello, vna CuaT^, & vna cote lòtto nome del Mietitore fra giIllultrati, ma non ap-porta ii motto. LIncudine, {òpra cuiviè,comevn nodo Gordiano, nelcui mezo par che vi fia la figura di vn fanciullo, il libro che mi oc-corfè vedere era fmarritOjdoue non potei ben dilcernere quel-lo che fo(Te,ma credo però che folle vna mafia doro,poi-chera il motto Sedvisnonfrangitvr av~fu di LauiniadellaRouereOifina. Gli Tìtt. RI. Vniformi in Roma hanno per loro Im-prefà lIncudine col marteilo,chepercuotevi ferro per mot-to Dantvvlnera FQRMAM, /* Teatro dImprefe,. J N n E S T 0, 1 N C A L M 0. O n singentilifce pianta fèluaggia, fé dal tronco non vie-ne affatto recifà, & in quello non sinnefti ramufcello le^uato dal ramo materno , il quale vi uendo dellaltrui hu-morc produce frutti gentili conforme à fé, trahendo pieciola cairn ella alberi bofeherecci ad vfò, & fèccherebbe lInnefìo, fé il tronco non glifòuiminiftrafTe humore di vita ; non saddomefticherebbe la pianta, fénon ricompenfàfTe il beneficio di viuere lIncalmo col darle modo diprodurre frutti faporiti, e fòaui. Imparino gli huomini à dare, & à rico-nofeereà vicenda i fauori, e confìderino che piceiola grana in modo digratitudine anco in natura rozza, e feluaggia fa nafeerc dallaltrui rufti-chezza maniere grate, e cortefi. Giulio Giouio Vefcouo di NoceraNe-pote di Paolo, e coaiutore nel Vefcouato hauea ilnnefto con motto Te-defeo Vvan got vvil, cioè Quando Iddio vorrà. Hippolito Trecer-chi Caualier Soccorfò hebbedal Placidi vii Tron
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