Geneologia de gli dei : i qvin deci libri . accorto che hauendolo rotto più uolte in MauritAnia,in un tratto rif*faceua ie(fercxto)fm^endodifiiggireloconduffe aperfeguitarlofmo in L»tf4, lo amazzò Leontio diceua quefìo Hercole effere (hto figliuolo del N i*lojlqudle io reputo effere uno ifìeffo col detto didnzi. Ma Eufcbio nel libro di 7 empidice quedo Antheo elferefiato molto inflrutto neWarte della lotta , cr dogn altro ab*hdmmen<o,che fi effercitaffè m per ciò egli dimojìrd tener per cofa futa , chefvjft f-g/iMo/o delld terrd xf che da q fila gUfiffero reintegr


Geneologia de gli dei : i qvin deci libri . accorto che hauendolo rotto più uolte in MauritAnia,in un tratto rif*faceua ie(fercxto)fm^endodifiiggireloconduffe aperfeguitarlofmo in L»tf4, lo amazzò Leontio diceua quefìo Hercole effere (hto figliuolo del N i*lojlqudle io reputo effere uno ifìeffo col detto didnzi. Ma Eufcbio nel libro di 7 empidice quedo Antheo elferefiato molto inflrutto neWarte della lotta , cr dogn altro ab*hdmmen<o,che fi effercitaffè m per ciò egli dimojìrd tener per cofa futa , chefvjft f-g/iMo/o delld terrd xf che da q fila gUfiffero reintegrate lefìrze. Nondimeno fuigfnuo dim-ìììrd ilfenfo mordle effere fotto Id fìtticne dicendo 5 Antheo nato dalla terraeffere U libidine laquale nafcefch daUa carne la cuitoccata(benche j a laffa Ripigliale fòrze^ma daUhaomo uirtuofo,negatole il tocco dellacarne-juiene conuinta Cc(?ii diceAgofìir^.oieffere ^dto dltempo^che Ddtidoregndua inArgo,lAdEufebioaltépod*tgeoin Athc/ie» Lco/jtio poi regnmdo Argo dppreffo Argini, Hertbo. PRIMO. 17 HEREBO NONO FIGLINOLO di DcmoQorgofie:iI(Juak hcbbc uent^uno fìgliuolo^do è i^mo*rcJ3rdtix-,Fatica^ìnuiduprimore-,lnganno^FraudcfìJlmcttiotic-pPoucrta^Mifiria ^ Famejdjucrch-, M orho^VccchUiia^Vallidezz^P^ cntbra ^ Sonno ^ Morte ^ Qdrontcf^ ,cio et demento dd fuoco, FEDITI i figliuoli Mi tetri )egU e hoggi mài di ritorniredUHenbo con lo jì dice Piolo ejjere iUegitodi Crif:ppo;fii figliuolo di DemogoYgone^cr della uenmente ijìi*moccjhii O Tartiro efjere uno ifkffoyejjèiidone generale openio*ne di tutti gli nelle più interiori utfcere detti tern,cr neUijkjJoCcome difopn hibbiamo detto di Tartaro) con tormen*ti effere punite finirne cojìui nondimeno fono fcritte molte cofe di gli in»tichi maj^imamente di Virgilionelfefb) deUEneidi:le(luili lafcierofctto bnuitkfcorrerexouciofi che nelle feguenti^quap di tutte fé ne fan più lungo ricordo. Dice idunqucU nell


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