L'Olivastro, overo, Il poeta sfortvnato : poema fantastico . ri le gemme ardenti,Benfoggiugne: DiGiunoè qaìI teforo,E qui la Dea,che nfriAmorettihal Choro* 107 Che gli Efperidi poi foffer Giardini rE gli Hom Orientaii,i vaghi Elifi ,Da quelli feraciffi mi Confini,Fur veraci(di( allignano i frutt i pellegrini * ^Cheguftatì tidanceleftiauuifi;S!entr© quelli iifuo Nettare difpenfaGioue al mortal,coma celefte menfa • ic8De la Cerere bionda il biondo crineLalte fpiche ambiondir loro a lor preda:Uè darfura in temendolo ver di MelTe,e frequéje,ognhouapprefiaProdighe p


L'Olivastro, overo, Il poeta sfortvnato : poema fantastico . ri le gemme ardenti,Benfoggiugne: DiGiunoè qaìI teforo,E qui la Dea,che nfriAmorettihal Choro* 107 Che gli Efperidi poi foffer Giardini rE gli Hom Orientaii,i vaghi Elifi ,Da quelli feraciffi mi Confini,Fur veraci(di( allignano i frutt i pellegrini * ^Cheguftatì tidanceleftiauuifi;S!entr© quelli iifuo Nettare difpenfaGioue al mortal,coma celefte menfa • ic8De la Cerere bionda il biondo crineLalte fpiche ambiondir loro a lor preda:Uè darfura in temendolo ver di MelTe,e frequéje,ognhouapprefiaProdighe pur le Deità marine ,Ipefci a tributar nulla sarrgfta :Diana al (aettar le fere (caccia,(E qua! Selua)in Partenopea caccia* iopSbarcali intanto qui Oliuaftro a volo §E di Lui fauellar((tanco)iconcludo;E tu Lettor,vi trafeorrendo il Molo*O Natante fe(ieggia a Tacque ignudo*Sotto si caro Ciel, sì chiaro Polo*DOro e retifnè qui ve Lamia, o Drudo;En nuditate i giorni a goder belli «Da le fpalle twuolano imanteltù // Fine del Decimo Ttr$p Canto •. roLir UOLIV ASTRO SFORTVNATO POETA Poema Piaceuok-;. x CANTO DECIMO QJV ARTO. dEBS


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