L'Arcadia . I. LA SOCIETÀ ROMANA NEL SETTECENTO 1-^ OMA, nel Settecento, era sempre bella e grande neisuoi fulgidi tramonti e più solenne nell atmosferadallora che non nellabito monotono di oggi. Il Foro Romano era ingombro di terra e di erba, i buoivi pascolavano e si chiamava Campo Vaccino ; lungheschiere di pellegrini lo percorrevano curiose ; i Cardinali,scendendo dalle loro monumentali carrozze , vi passeggia-vano. Gli stranieri, in parrucca e calze bianche, il cappelloa tre punte sotto lascella, ammiravano il Colosseo, che alchiaro di luna assumeva un aspetto sovranamente malin-conico. M


L'Arcadia . I. LA SOCIETÀ ROMANA NEL SETTECENTO 1-^ OMA, nel Settecento, era sempre bella e grande neisuoi fulgidi tramonti e più solenne nell atmosferadallora che non nellabito monotono di oggi. Il Foro Romano era ingombro di terra e di erba, i buoivi pascolavano e si chiamava Campo Vaccino ; lungheschiere di pellegrini lo percorrevano curiose ; i Cardinali,scendendo dalle loro monumentali carrozze , vi passeggia-vano. Gli stranieri, in parrucca e calze bianche, il cappelloa tre punte sotto lascella, ammiravano il Colosseo, che alchiaro di luna assumeva un aspetto sovranamente malin-conico. Ma da questo spettacolo triste passiamo ad altri più la festa di S. Pietro ardeva la girandola su CastelS. Angelo, ed il disegno di essa fu una volta fatto dalcelebre VanviteUi. Intanto nei prossimi ricchi palagi lesale splendevano di luce ed erano popolate di svariatissima — 169 - — 170 — folla. Verano il Mengs boemo, il Winckelmann brandebur-ghese, il Vernet, il Salvi, il Battoni. Arcadi, abat


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