. L'imperio vendicato . dal quale fu di nuouo condannato, deporlo, Se efiliato Fotio; e rimetto nella PatriarcalfedeilB. lgiutio. Ma co fuoi fottilifiìmiartificij ritornato indi ànon molto tempo nella gratiadelllmperadore hebbe di nuouo il facro trono dopo la morte dIgnatio; ftudiofamence adope-randomi! Teodoro Santabareno, dhabito Abbate, ma nel rimanente mago, & interpretatoredi fogni per arte diabolica, il qualecofuoi preiligi, &incantelìmi sera introdotto nellamici-tiadiBalìlio. Celebrò il falfo Patriarca vn nuouo Concilio di 383. Vefcoui (comegli {tettò lìglorinua ) doue annullò lottauo C
. L'imperio vendicato . dal quale fu di nuouo condannato, deporlo, Se efiliato Fotio; e rimetto nella PatriarcalfedeilB. lgiutio. Ma co fuoi fottilifiìmiartificij ritornato indi ànon molto tempo nella gratiadelllmperadore hebbe di nuouo il facro trono dopo la morte dIgnatio; ftudiofamence adope-randomi! Teodoro Santabareno, dhabito Abbate, ma nel rimanente mago, & interpretatoredi fogni per arte diabolica, il qualecofuoi preiligi, &incantelìmi sera introdotto nellamici-tiadiBalìlio. Celebrò il falfo Patriarca vn nuouo Concilio di 383. Vefcoui (comegli {tettò lìglorinua ) doue annullò lottauo Coflantinopolitano, condannòi Latini circa larticolo dellaproeeflìone dello Spirito Santo, e fece alcuni canoni, da i quali fi deducca sfj cciatamente la pa-rità della Chiefa Collantinopolitana con la Romana. Ma fiì poi la feconda volta da Leonefigli-uolo di Batìlio deporto, e mandato in efilio. Zonara, Giouanni Curopalata, Cedreno, e gli altri fcrittori Greci citati dal Baronio neh1anno 858. CHIAVE. CHIAVE DELLALLEGORIA Del Conte Giulio di JMonteuecchì nella medefima imprefììcnfi de* venti Canti del 1619. A Poefia, chà per fine il diletto , òlvtile, non può confeguirquefofccondofe non col mezodel primo: aitrimentc non farebbe faenze, e dallarci, che nella fo! a lecita, e giacitura delle iniegnando col mezo del diletto, il fa folo ò con lefempio, ò conlallegoria . Con lefempio , formando idoli delle perfone, e dellecofe in vn modo perfettiffimo, non come fono, ma come deuónoellcre. Con lallegoria, nafeondendo fotto velo fauolofo ammaeilra-menti morali, o filici. E quelli non ha n da elTereimedefimi, chein-fegnano Platone, ò Aratotele, perche farebbe vnanpetitionc di Ict-cioneferuile, & inutile : ma dalcuno arcano da nciTuno ancora pen-iato, eaucrtuo. Quinci non so di quanta lode fian degni coloro, che dopo hauer deformo, econdotto vn lor Capitanoà qualche imprcla, &vn guerriero audace, e forte, & vnaltroinna-morato; ne fanno s
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