Vite de' pittori, scultori ed architetti, che anno lavorato in Roma : morti dal 1641 fino al 1673 . mitare le maniere antiche , Avevafquifita cognizione dello ftile de celebri Maeftri si dellafcuola di Lombardia, come di quella di Fiorenza, e di Ro-ma , tanto che la fua perizia fu in grande ftima. Era divenutoin fine il Carofelli affai moderato , e fofferente nelle difavven-ture , e di qualunque ingiuria , ed offefa fofferta non pensòmai di vendicarfi . Lodava ciafcheduno della profeflìone, enel dire il fuo parere dell opere di altri fu affai guardin-go . Si raoftrò fempre lontano dallinvidia


Vite de' pittori, scultori ed architetti, che anno lavorato in Roma : morti dal 1641 fino al 1673 . mitare le maniere antiche , Avevafquifita cognizione dello ftile de celebri Maeftri si dellafcuola di Lombardia, come di quella di Fiorenza, e di Ro-ma , tanto che la fua perizia fu in grande ftima. Era divenutoin fine il Carofelli affai moderato , e fofferente nelle difavven-ture , e di qualunque ingiuria , ed offefa fofferta non pensòmai di vendicarfi . Lodava ciafcheduno della profeflìone, enel dire il fuo parere dell opere di altri fu affai guardin-go . Si raoftrò fempre lontano dallinvidia , e dalla mali-gnità , fu affaillìmo amorevole, e caritativo, e benché loflato fuo foffe piuttofto bifognofo , nulladimeno ogni giornofaceva delle elemofine . Non fi curò mai impacciarfi nell*altrui faccende ; ma fu amico della quiete . Viffe alla fi-ne obbedientiffimo ai Sagri Dogmi della Chiefa giornal-mente divoto , e coi Santi Sagramenti di quefta morì la-fciando due figliuoli mafchi , uno dequali attefe alla pro-feffione, benché con poca riufcita. B b z ALES- ip5 *^ !»*WP^iP«WW^. ALESSANDRO ALGARDI SCULTORE, Mori l Anno 1^54. LefTandro Algardi fu nomo di prefenza gratif-lìma , a fegno che sinvogliava di pratticar-lo ciafcheduno, che nepcquiftava la cognizio-ne , La fiia patria fu liologna Città , nellajquale fono Tempre fioriti artefici fublimi , efu di famiglia civile . Applicoflì fin da fan-ciullo ai difegno , e fotto la direzzione di Ludovico Carac-ci fi portò a qualche perfezzionej ma il fuo genio partico-lare lo fpinfe Tempre alla fcultura più , che ad altra ope-razione. Davafi continuamente a modellare colla creta nelquale efercizio riufciva afTai fpiritofo, e di un gufto fquilt-to. Per avanzarli maggiormente allacquifto della intrapre-fa profelllone, dopo efTerfi trattenuto qualche tempo in Man-tova al fervizio di quel Duca fi trasferì in Roma per avercomodità di (Indiare fulle famofe ftatue, che in eila fi ve-dono in tanta moltiplicità . In quel


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