La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . e spalliere anche più ornate, sincastra-vano tra le cornici tavole dipinte. Di pitture, per esempio, sidecorava la spalliera che nel palazzo di Parte Guelfa ricin-geva torno torno la gran sala sotto gli affreschi di Giotto, eche linventario de beni della Parte del 1431 designa come« dipinta ».2 Parecchie spalliere dipinte ricorda il Vasari, e diqualcuna rimangono tuttora dei frammenti. Egli racconta in-fatti nella vita del Botticelli che costui « nella via de Servi,in casa di Giovanni Vespucci, oggidì Piero Salviati, fece in-torno a una


La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . e spalliere anche più ornate, sincastra-vano tra le cornici tavole dipinte. Di pitture, per esempio, sidecorava la spalliera che nel palazzo di Parte Guelfa ricin-geva torno torno la gran sala sotto gli affreschi di Giotto, eche linventario de beni della Parte del 1431 designa come« dipinta ».2 Parecchie spalliere dipinte ricorda il Vasari, e diqualcuna rimangono tuttora dei frammenti. Egli racconta in-fatti nella vita del Botticelli che costui « nella via de Servi,in casa di Giovanni Vespucci, oggidì Piero Salviati, fece in-torno a una camera molti quadri chiusi da ornamenti di noceper ricignimento e spalliera, con molte figure e vivissime ebelle. Similmente in casa Pucci fece di figure piccole la no-vella del Boccaccio di Nastagio degli Onesti in quattro qua- 1 Chiamavansi comici le tavolette di contorno disposte in senso perpen-dicolare, pettorali quelle disposte in senso orizzontale.* Vedi la descrizione di questa sala a p. 154, n. 3. LA DECORAZIONE DELLE STANZE SIGNORILI 163. 3. Q E 164 CAPITOLO ìli dri, di pittura molto vaga e bella ». Questi ultimi si trovanopresentemente in possesso privato in Francia e in Inghilterra, ei critici moderni li credono eseguiti, non dal Botticelli diret-tamente, ma da scolari, su disegno o almeno sotto limmediatadirezione di lui1 (fig. 116). In generale si ritiene che proven-gano da cofani nuziali ; ma tale opinione è certamente erroneaperché, data la grandezza di quei quadri, ogni cofano non nepoteva contenere che uno solo : or essi sono in numero di quat-tro, e per ogni sposalizio non si avevano più di due , se cosi fosse, il Vasari li avrebbe chiamati cassoni ocorpi di cassone, come suol fare in simili casi, non già qua-dri. Nelloratorio di S. Ansano a Fiesole si conservano quattrotavole eguali in grandezza, certo frammenti di unantica spal-liera, che rappresentano i Trionfi petrarcheschi dellAmore,della Castità (fig. 173), del Tempo e della Di


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