. Dialoghi di d. Antonio Agostini arcivescovo de Tarracona; sopra le medaglie, iscrizioni, e altre antichita: . o Signore . e daverfi della Sibilla.»Cumea pigliò Virgilio quel verfo, Pacatùmq. regetpatriis virtutibus orbem .Epocodopoi dice, Ipfae latte domum referent dijienta capellae Vbera, nec magnus metuent armenta leones .Della celata di Minerua non harei poco da dire ,fe io raccontaci le colè che hovedute figurate in effa in molte medaglie Greche, nelle quali è vna ciuetta, ovn ramo di oliuo,o vn Pegafèo, ò vn Tritone,ò vn Piftrice,ovn Carro da due,ò quattro Che vuol dinotare i


. Dialoghi di d. Antonio Agostini arcivescovo de Tarracona; sopra le medaglie, iscrizioni, e altre antichita: . o Signore . e daverfi della Sibilla.»Cumea pigliò Virgilio quel verfo, Pacatùmq. regetpatriis virtutibus orbem .Epocodopoi dice, Ipfae latte domum referent dijienta capellae Vbera, nec magnus metuent armenta leones .Della celata di Minerua non harei poco da dire ,fe io raccontaci le colè che hovedute figurate in effa in molte medaglie Greche, nelle quali è vna ciuetta, ovn ramo di oliuo,o vn Pegafèo, ò vn Tritone,ò vn Piftrice,ovn Carro da due,ò quattro Che vuol dinotare il Tritone, & il Pittrice? A. Se bene non è tempo di parlare hora di ciò, nondimeno lo dirò adeflb . Lopinione vera è, che quelli Pegafei, Tritoni, Chimere, e Pittrici fiano figuremeife nelle Naui, o Galee. e così fece Virgilio, che diede tai nomi alleNaui,che vfcirono a giuocare nelle felle che Enea fece per la morte di fuo padre. Eteccoui alcune medaglie, doue vedrete figurate molte di quefte cofe nelle cela-te, fé bene vele moftrerò vnaltra volta in altre medaglie, Perche Q V I N T e ijo DIALOGO Perche è cofa certa, che non fi trouano cauallicon leali, che fono chiamatiPe«afei, ma quelli che corrono molto, fi fuol dire che par che volino, ò chofiano figli del vento, come quei delle caualle di Portogallo, che simpregnanodi vento. E tal douette efTere il cauallo di Perfeo che vfcì del fangue di Medu-fa : & in alcune medaglie di Corinto, Si in alcuni intagli fi vede Bellerofontofui Pesafeo combattere con la Chimera, la qualeEfiodo, e Lucretio figuraro-no in quefto modo, cioè con la tefta di Leone, e la coda di Serpente ,neUeftremità della quale era la tefta di elfo, e da i lombi le vfciuavn mezzo corpodi capra,e gettaua fuoco per la bocca. Lafuainterpretationeè > che nella-»prouinciadi Licia era vn monte , doue nel più alto erano deleoni,&in mezzodelle capre faluatiche, e nella parte baffa erano certi ftagni con delle ferpi, edelia cima vfciua fuo


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