L'Arcadia . tti. Nel 1678 scrisse le celebri lettere contro gli atei ; co-nobbe molte lingue, e lasciò un comento sui primi cinquecanti dell Inferno di Dante. In Arcadia recitò canzonetteanacreontiche, elegie, cantici. Morì nel 1712. Vero tipo di gran signore, il conte Magalotti fu scien-ziato, letterato, poeta arguto, e non si fermò alle ariditàscientifiche, ma volle anche abbeverarsi a freschissime fontidi poesia, prodigando il suo buon umore e diffondendocon vera larghezza il suo sapere. Con Vincenzo Filicaja {Polibo Emonio) ci innalziamo inregioni poetiche più alte. Le sue canzoni, specie


L'Arcadia . tti. Nel 1678 scrisse le celebri lettere contro gli atei ; co-nobbe molte lingue, e lasciò un comento sui primi cinquecanti dell Inferno di Dante. In Arcadia recitò canzonetteanacreontiche, elegie, cantici. Morì nel 1712. Vero tipo di gran signore, il conte Magalotti fu scien-ziato, letterato, poeta arguto, e non si fermò alle ariditàscientifiche, ma volle anche abbeverarsi a freschissime fontidi poesia, prodigando il suo buon umore e diffondendocon vera larghezza il suo sapere. Con Vincenzo Filicaja {Polibo Emonio) ci innalziamo inregioni poetiche più alte. Le sue canzoni, specie quellaper XAssedio di Vienna , per le vittorie contro i Turchi eper lItalia, sono fra le migliori composizioni del secolo edhanno una intonazione patriottica non frequente in queitempi. Nacque egh in Firenze nel 1642, da nobili genitori,e si mostrò fin da giovane molto inclinato alle lettere ; mafu mandato a Pisa perchè studiasse leggi in quellUniversità. COLLEZIONE SETTECENTESCA PORTM^. - p P O LYE O. AEjVJ OTVI6. P; A. DF. POE TAE .p KirTIIArS . FT. -OXYMP. ILI- :jTi AB^ y. Tiirriirr -réggag—i V. DA FJLICAIA. — 10! — Pur coltivando gli studi legali, non trascurò quelli filosoficie letterari, e si rese padrone della lingua italiana e dellalatina. Appresso, tornato in patria, vi si perfezionò nellediscipline legali, e, morto il padre, si ritirò a vita piùmodesta, vivendo in campagna e tirando su ed ammaestrandoi suoi figli. Per le vittorie sui Turchi, scrisse versi moltolodati e pe quali ebbe lettere di elogio dal re di Poloniae dalla Regina, nonché dalla stessa regina di Svezia, chelo ammise nella sua privata Accademia. La sua vita esemplare—egli era uomo probo e pietoso —e le sue virtù poetiche lo fecero nominare Senatore del Gran-duca di Toscana, che lo mandò commissario a Volterra,ove il Filicaja si conquistò facilmente lamore dei cittadini. Dopo, andò a Pisa, ove governò


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