. Ragionamenti accademici ... onamento con uoi altri ,jopra leco fé duno de cari amici che io habbia ; de quali fapete che non fi ragio-na mai tanto che basii : ne crediate, duo uoglia, che nejfuno di noi fiparta , fé non da poi che harete cenato meco. 7W. L. Queflo non Hiprometto io per queflafera, perche fono obligato a dare cena a certimiei amici à quali io non pofjo ne debbo mancare, ma io ni lafciero beneil Caualiere che con la fua cortefia fopperira alla impofìibilita mia •Ca. Monfignore per quesìafha mi perdonerà che io non uoglio lafcia-. «re fola mia Mogliera. Fef. Le commodita uoflrc


. Ragionamenti accademici ... onamento con uoi altri ,jopra leco fé duno de cari amici che io habbia ; de quali fapete che non fi ragio-na mai tanto che basii : ne crediate, duo uoglia, che nejfuno di noi fiparta , fé non da poi che harete cenato meco. 7W. L. Queflo non Hiprometto io per queflafera, perche fono obligato a dare cena a certimiei amici à quali io non pofjo ne debbo mancare, ma io ni lafciero beneil Caualiere che con la fua cortefia fopperira alla impofìibilita mia •Ca. Monfignore per quesìafha mi perdonerà che io non uoglio lafcia-. «re fola mia Mogliera. Fef. Le commodita uoflrc finalmente hanno ttprcualere a piaceri miei. M. L. ^Ahra uolta più per agio ci riuedrcmo ma con queflo eh ci fia il Bartolì. yef Si di^gras^ia, Ca. lo celo condurrò in ogni modo ,& per-,chef bora e tarda baceremo le mani a V» S,Tri. L. Toi che il Signore Caualiere h(tfatta la diparten:^a per fé & perme, ionon diro altro, yef,andate che Dio ui ac^compagni • iO ^T{. LO ANTINORO O, VERO RAGIONAMENTO R SOLI. M. PIERFRAANCESCOGì amBVLLARI. 0 L T o mì ueghoturbato Tde/Jer Vieromio. T. ISlonuimaramgliate che ioflia co fi fojpcfo i perciò che quello in-teruiene a tutti coloro, che haucndo loanimo indiritto ò applicato a uokr fa^re alcuna ccfayfcnoda qualche acci-dente impeditiy di maniera j che non lapojjono mettere ad ejfetto, L. lo ncnuorreiparerui profontuofo in ricercarela cagione che cofthoggiui perturba;?^1 dallaltra parte fé io fapef^i o potefìialleggierirui il dijpiacere ,nel quale io uiuegho ,defidercrci grande-mente di farlo. P. di(piacere non certo, ma fi bene fofpcnfione dianimo ; come quello che effendomi hoggi prefuppofì il trat-tenimento di M. Cofimo Bartoli, menandolo in qualche giardino afpaffo, non lo hauendo trouato in cafa non lo ho potuto haitere. L,Ecco forfè di qua chi cenefapra dare nuoue, T. Ben ne uenga il no-fìro M. Tier Francejco 3 io miperfuado che ancor noi andiate cercan-do di quel che cercauamo noi. G. lo non so cer


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