Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . uali sono apresso del 15collegio in palagio. Della quale legha molto se ne mostrò il du-cha di Milano mal contento, et tucti ghibellini di Luccha & delcontado; intanto che, se con honesto modo se ne fusse potutoriuscire con honore et salvessa di comune, si sere facto. Male mpromesse facte, le ngurie ricevute da Pisa et etian- 20dio la paura dell avenire, si mantenne quello che era fermato perlo dicto Nicolao come inbasciadore di Lucca & per Firenza. CCCLXXXIIL Come morìo messer Bartolomeo Rapondi MAESTRO d AlTOPASCIO. Sempre pare che avegna


Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . uali sono apresso del 15collegio in palagio. Della quale legha molto se ne mostrò il du-cha di Milano mal contento, et tucti ghibellini di Luccha & delcontado; intanto che, se con honesto modo se ne fusse potutoriuscire con honore et salvessa di comune, si sere facto. Male mpromesse facte, le ngurie ricevute da Pisa et etian- 20dio la paura dell avenire, si mantenne quello che era fermato perlo dicto Nicolao come inbasciadore di Lucca & per Firenza. CCCLXXXIIL Come morìo messer Bartolomeo Rapondi MAESTRO d AlTOPASCIO. Sempre pare che avegna, che quando 1 uomo è in grandi for-tune, ogni vento li è contrario, e a questo si congnosceno ibuoni marinari che riparano a taU fortune e venti. E pertantoe. 144 A minducie a narrare che in nel soprascripto tempo di 1395 mo-rio messer Bartolomeo di Guido Rapondi signore et maestro 5di santo Iacopo d Altopascio, della chui morte fu molto dipo la sua morte, non avendo Luccha assai fortune, per tale DI GIOVANNI SERCAMBI 17. morte ne rin-fr e se òno, IO chome po-trete com-prendere. Es- /iliVlifeilsendo morto ^-^^ ^^?il dicto 15 ser Bartho- lomeo, fu per li frati di tal luogo nomato et electo alcuno cipta-dino di Luccha con comsentimento del colleggio et consiglio diLuccha ; il nome di tale electo non mecto, ma ben dico che erapersona d assai. Et avendo il colleggio tale electione ordinata, 20 diliberònno mandare lèctora a Landò Monconi, il quale era incorte a Roma, che li piacesse esser col santo padre, che piacessealla santità sua di comfermare 1 electo, o soprasedere tanto cheil comune di Luccha mandasse inbasciarìa, con mandare al dictola dieta lèctora la quale si dirizzava al papa. E così, come fu dili- 25 berato di mandare al dicto Landò, così seguìo. Avendo il dictoLandò lèctore da signori della vachatione del dicto spedale, etquelle pocho pregiando ma più tosto vilipendendo, tale beneficioper uno suo figluolo minore danni .x. impetrò dal sa


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